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Matias Soulè è già un idolo a Frosinone. Il giovane talento argentino, che in estate ha salutato la Juve per trasferirsi in prestito nel club neopromosso in Serie A ha rilasciato una lunga intervista al sito di Gianluca Di Marzio, raccontandosi tra presente e futuro.

A FROSINONE - "Sto benissimo, ogni giorno che passa aumenta la voglia di andare all'allenamento per stare con i miei compagni. Ho già trovato casa, è una città tranquilla. Anche a Torino non abitavo in centro ma un po' più fuori, era simile a dove sono ora".

IL CORO PER LUI - "È stato davvero emozionante, è la prima volta che mi succede. L'ho sentito bene perché lo hanno cantato durante il cooling break. Avrei voluto fare qualcosa per ringraziarli ma c'era il mister che ci stava dando indicazioni, non ho potuto fare nulla perché credo che si sarebbe arrabbiato parecchio".

DI FRANCESCO - "Prima della partita contro il Verona eravamo in palestra e mi ha detto che se avessi segnato avrebbe offerto una cena a me e a tutta la mia famiglia. Oggi sono arrivato al campo e mi ha chiesto quando vogliamo andare (sorride, ndr.). Ma anche io devo pagarne una a lui e a tutti i compagni. Mercoledì prossimo ho organizzato una serata a base di asado. La griglia? Me l'ha regalata Angel Di Maria, anche lui ne ha una simile".

DI MARIA - "Un grande. L'ho sentito lunedì, mi risponde alle storie su Instagram. Mi dice: "Oh, dai! Quando ti svegli?! Devi fare gol!". Dopo la partita contro il Verona mi ha scritto: "Vedi? Ti devo mandare un messaggio così ti svegli e segni. Dale wacho!"".

LA JUVE - "A Torino ho imparato tanto. Sono sempre stato abituato a giocare spesso, ma sapevo che quando sarei passato in prima squadra sarebbe stato diverso perché ci sono dei fenomeni. Non mi era mai capitato di far panchina ma mi è stato molto utile per crescere. Anche se non giocavo mi allenavo al 100%, infatti il ​​prof. della Juve mi prendeva come esempio. Sinceramente non sto pensando al futuro, sono appena arrivato e penso solo a fare bene qui. I giallazzurri mi hanno dato la possibilità di giocare con continuità, ora voglio solo raggiungere la salvezza. Poi, a fine anno, rifletterò sul da farsi".

NAZIONALE - "Non ho ancora deciso, non è una scelta facile. Devo parlare con Spalletti. Ho appena iniziato a giocare con continuità, non voglio prendere una decisione ora".

DAL VELEZ - "Quando mi sono trasferito dal Velez alla Juventus c'è stato un po' di casino. In Argentina credevano che non avrei fatto bene in bianconero e che avrei smesso con il calcio da lì a poco. C'era una radio di Buenos Aires che diceva che sarei andato in Italia ad allenare i delfini. Hai presente quelli addestrati per gli spettacoli di intrattenimento acquatico? Pensavano che avrei fatto quella fine lì. Mio padre si è legato questa cosa al dito. Io gli dico di smetterla, ma ormai sono quasi 4 anni che lo scrive…".

I SOPRANNOMI FLACO E PELUCA - "Il secondo soprannome è nato dai miei amici, mi hanno iniziato a chiamare così perché prima avevo i capelli molto lunghi. Sinceramente non mi piace nessuno dei due, ma se devo sceglierne uno preferisco il primo".