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Nel cortile – di lusso – dell’Allianz Stadium, Massimiliano Allegri trasferisce quanto provato pochi metri più in là, all’interno del Training Center della Continassa. D’altronde, lo scopo delle amichevoli è soprattutto questa: testare sul campo quanto si prova in allenamento, la verifica empirica di quello che funziona e di quello che è meglio accantonare.
 
Nel primo tempo di Juventus-Rijeka, il tecnico livornese riprova l’”allegrata” Soulé. L’argentino classe 2003 conferma quanto visto all’Emirates: dal centrocampo in su può fare la differenza, grazie alla sua brillantezza e alla proprietà di dribbling. Più di qualche dubbio, invece, sull’apporto in fase difensiva. Di fronte, alla ripresa della stagione, ci saranno avversari più impegnativi e più motivati. Esperimento, questo, quindi, che non convince ancora del tutto.
 
La sorpresa è Dean Huijsen: ennesimo talento del settore giovanile della Juventus in rampa di lancio. Classe 2005 alla prima assoluta con la squadra di Allegri, le gambe non tremano e a farla da padrone sono classe, freddezza e tempismo. Promosso a pieni voti, in attesa della promozione, chissà, magari in Next Gen.
 
La vera sorpresa di giornata, però, è Iling-Junior. Dopo l’ingresso in campo nel secondo tempo, Allegri lo sposta nell’inedito ruolo di terzino sinistro, un’altra “allegrata”. Lo diciamo subto, non convince, perché così sembrano depotenziate le sue capacità di strappo e di fare la differenza sul binario laterale.
 
Come abbiamo detto, però, se non ora quando? Giusto provare, affinché per il 4 gennaio ogni meccanismo sia perfettamente oliato. Anche da qui, parte la rincorsa al Napoli.