CRISTIANO GIUNTOLI, PARLA IL SINDACO DI AGLIANA
Lei è sindaco della città di origine di Cristiano Giuntoli, vi capita mai di vederlo?
“No, Cristiano non abita ad Agliana. Però io ho una grande amicizia con la sua famiglia: la madre e la sorella sono persone a cui io sono molto legato”.
Nell’ultima lettera John Elkann ha dato piena fiducia e pieni poteri al direttore sportivo, che emozione è per voi questo suo traguardo?
“Sono tifoso della Fiorentina (ride ndr), avere un concittadino che raggiunge obiettivi del genere per un sindaco è incredibile. Sono anche assessore allo sport, quindi va oltre ogni rosea aspettativa. Ha vinto il campionato dopo 33 anni a Napoli e poi è approdato in uno dei club migliori d’Europa, non potevamo chiedere di più. Siamo molto fortunati”.
Come vede il futuro di Giuntoli alla Juventus?
“Giuntoli è arrivato alla Juventus e per come si sta muovendo vuole aprire un ciclo, che significa magari non raggiungere risultati nel breve periodo ma iniziare un lavoro a lungo respiro. Penso sia la persona giusta a cui legare attorno un progetto”.
C’è qualche aneddoto legato alla sua fede da sempre bianconera che le viene in mente da raccontarci?
“La famiglia è da sempre della Juventus. Contro coloro che dicevano fosse diventato bianconero solo per motivi lavorativi. Non è assolutamente un discorso di circostanza. Il padre purtroppo non c’è più ma è sempre stato un grandissimo tifoso della Juventus: ha sempre organizzato le trasferte per andare allo stadio e addirittura se non sbaglio aveva lo Juventus Club qui ad Agliana. Il padre purtroppo non l’ho conosciuto, sono in buoni rapporti con la madre, che è stata un’insegnante qui. La sorella anche è una mia grande amica”.
Si aspettava che potesse mai arrivare in un grande club come la Juventus?
“Sì, certo. Ho sempre seguito la sua carriera da Carpi a Savona, la caratura del professionista e della persona sono sempre state indubbie: è un grande lavoratore quindi non mi stupisco sia arrivato alla Juventus”.
In precedenza ha vinto anche lo Scudetto con il Napoli, come è stato accolto dalla vostra città?
“Mi ha fatto una promessa Cristiano. Volevo premiarlo nell’ambito dei festeggiamenti che facciamo nel mese di giugno. Facciamo una kermesse che dura circa un mese, si chiama Il Giugno Aglianese. Volevo premiarlo con una targa che però non ha potuto venire a ritirare per ovvi motivi: i festeggiamenti a Napoli, la chiamata della Juventus, il trasferimento a Torino. Mi ha promesso però che prima della fine del mio mandato sarebbe venuto a ritirare questa targa che ora è nel mio ufficio. Io scado 8/9 giugno. Chissà se sarà di parola”.
Ha mai avuto contatti diretti con Giuntoli?
“Sì, è una persona squisita. Ci ho parlato al telefono qualche volta, è molto carino e disponibile. Si ricorda da dove è partito e questo è veramente importante. Ricorda Agliana, i primi passi nel calcio, ci vogliono persone come lui per costruire un progetto: ha l’umiltà di riconoscere magari anche gli errori e migliorarsi sempre di più. Sono convinto che a Torino si toglierà tutte le soddisfazioni che merita. Da tifoso viola sono diventato un pochino juventino, da concittadino di Cristiano”.