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Marco Silvestri, portiere del Verona e della difesa meno battuta d'Italia, si prepara ad affrontare la Juventus. A Tuttosport ha dichiarato: "Mi aspetto una grande squadra, fortissima e che vorrà vincere a ogni costo, come sempre. Probabilmente sarà migliore e ancora più rodata rispetto a Kiev e soprattutto a Crotone. Un po’ come noi, che abbiamo cambiato tanto in estate, anche i bianconeri stanno cercando la propria identità". 
 
RONALDO - «Innanzitutto auguro a Cristiano, come a tutte le persone alle prese con il Covid, di guarire presto. Fatta questa premessa, è davvero difficile scegliere. Affrontare uno dei migliori giocatori del mondo e della storia non capita tutti i giorni ed è sempre molto affascinante, soprattutto per un portiere. Se non ci dovesse essere Ronaldo, la Juventus sarebbe priva di un fenomeno, però Pirlo ha tantissimi altri campioni. Quello che viene, viene... (risata). In ogni caso sarà durissima». 
 
RIGORI - «Sto studiando Ronaldo, Dybala e tutti i possibili tiratori, poi vedremo chi giocherà. Studio il segreto? Un po’ è quello e un po’ è istinto. È una qualità che ho fin da ragazzino». 
 
JURIC - «Ci chiede soprattutto due cose: coraggio e rispetto della nostra identità. Juric vuole che andiamo a giocarcela allo Stadium senza paura e senza snaturarci nonostante ci troveremo di fronte una Juventus fortissima». 
 
SCAMBIO MAGLIA - «Ci riprovo con Buffon. Ho già 3-4 magliette di Gigi, ma per lui ho una sorta di venerazione: da ragazzino era il mio idolo, assieme a Dida». 
 
I MIGLIORI - «Donnarumma, Alisson e Oblak. A ruota Neuer e Szczesny. A Szczesny cosa invidio? La capacità di stare presente nella partita ogni secondo, anche quando è chiamato a un intervento difficile dopo 15-20 minuti senza pericoli e con il pallone che magari è sempre stato nella metà campo avversaria. Non è semplice stare sempre sul pezzo. Szcsesny è un top e la sua carriera parla per lui: Arsenal, Roma, Juventus». 
 
SZCZESNY CHE PALLEGGIA TRA I DIFENSORI - «Il nostro ruolo è variato tanto rispetto al passato e continua a cambiare. Movimenti analoghi li ho visti fare anche da Onana nell’Ajax e da Consigli nel Sassuolo. Noi abbiamo un modo diverso di impostare: non possiamo correre certi rischi in costruzione. Perché se sei la Juventus puoi anche sbagliare due-tre volte a campionato un passaggio da dietro. Per noi, invece, vincere è più complicato e, di conseguenza, non possiamo permetterci di regalare niente. Giocare bene con i piedi è sempre più importante per noi portieri, ma la priorità resta saper parare».