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Da quando era stato spostato esterno difensivo a sinistra, Kwadwo Asanoah non aveva quasi sbagliato più nulla. Allegri si poteva permettere di alternare lui e Alex Sandro con tutta la serenità del mondo e anche fisicamente il ghanese dava l'impressione di essere tornato al 100%. Vedere, per capire, la progressione in dribbling che contro il Milan ha causato l''espulsione di Sosa, avvenuta al noventesimo. Un segnale molto chiaro.

Contro il Napoli, però, si è visto l'Asa che si temeva di non vedere più: disattento, impreciso, insicuro. La squadra ha fatto una grande prova difensiva, ma l'ex Udinese si è perso con regolarità i tagli di Callejon, ha commesso alcuni errori tecnici piuttosto gravi (vedere il retropassaggio che ha mandato in porta Mertens) e non è stato attento quando, con l'uscita (avventata) di Bonucci, sarebbe stato necessario far salire la linea difensiva. È rimasto indietro, tenendo in gioco Hamsik. Il resto lo sapete.

Il dubbio che sorge, spontaneo, ora è: qual è il vero Asa? Una rondine non fa primavera è un proverbio valevole anche in negativo, ma è indubbio che la cieca fiducia che si stava guadagnando ora inizi a traballare. Il ghanse non sembra una sicurezza nelle gare in cui la squadra è aggredita, mentre può essere una buona soluzione quando è la Juve a tenere il pallino del gioco, permettendogli di avere più spazio a disposizione. Il mercato a sinistra, però, potrebbe servire in estate, nonostante le prime prestazioni avessero fatto pensare il contrario. Spinazzola è pronto, ma basterà?

@Edosiddi