La strada è stata stracciata. Prima ci ha pensato la
Francia dando il via libera alla Ligue 1 di tornare in campo
riaprendo parzialmente gli stadi ai tifosi, dopo essere stato uno dei primi campionati a chiudere i battenti a causa della pandemia mondiale. Poi ci ha pensato la
Germania, che ha da poco
ufficializzato l’apertura al 20% del pubblico complessivo. Aspetta invece l’Italia. Come ribadito più e più volte, c’è la salute al primo posto e nell’immediato la priorità va alle scuole, anche a detta da Gabriele
Gravina. Il presidente della
Figc sta lavorando alacremente con
Governo e Lega Serie A per varare un piano sanitario idoneo per riportare i tifosi agli stadi. A partire dal 7 ottobre ovviamente, data in cui scadrà l’attuale Dpcm governativo. Anche perché tutti i tentativi provati dalla
Juventus per portare anche 1000 tifosi allo Stadium per la prima contro la Sampdoria, sono stati vani.
Come riporta
La Gazzetta dello Sport, l’obiettivo sarà quello di
riavere gli stadi pieni al 30%, magari anche al 40. Passando però da passaggi intermedi. Come i modelli perseguiti da Francia e Germania. Step by step, l’Italia si muove per ridare il calcio ai tifosi e i tifosi al calcio, anime trainanti che illuminano ogni impianto sportivo.
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