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Il calcio è in crisi, la Serie A pure. Ecco perché dopo gli annunci di Gabriele Gravina sul rischio collasso del sistema, Andrea Agnelli scende in campo e lo affianca nella sfida di una revisione degli stipendi dei calciatori a livello europeo, in conseguenza dell’emergenza attuale dovuta alla pandemia. Angelli è convinto che la risposta del calcio debba essere europea e non demandata alle singole Federazioni, anche per evitare che qualcuno possa approfittarne scorrettamente. Gravina, spiega Tuttosport, ha scritto a tutte le maggiori Federazioni europee, a Fifa e Uefa, all’Eca presieduta proprio da Agnelli e al sindacato internazionale dei calciatori Fifpro per proporre un intervento condiviso, per limitare la crisi, per permettere al mondo del calcio di andare ancora avanti. I ricavi sono quasi azzerati, visti gli stadi vuoti, la mancanza di abbonamenti e gli sponsor in flessione e serve una soluzione. 

Agnelli ha un grande ascendente presso i vertici dell’Uefa e ha fatto propria questa sfida, perché l'emergenza sarà lunga. La Juventus è stata la prima a trovare un accordo con i suoi tesserati per la spalmatura degli stipendi nella scorsa primavera, ma ora tutto può essere rimesso in discussione e un nuovo sforzo può essere necessario. Gravina sta per varare una normativa che permetterà flessibilità nel pagamento degli stipendi: non tagli, ma scadenze flessibili, che consentiranno di evitare i punti di penalizzazione previsti. Ma la deadline è vicina: la scadenza del 16 novembre, che prevede anche la scadenza degli adempimenti di giugno, luglio e agosto, è vicina. 15 dei 20 club di Serie A sono in seria difficoltà.