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 Il 16 dicembre prossimo i presidenti di Serie A devono pagare una cartella esattoriale da almeno 500 milioni, tra versamenti Irpef e contributi sospesi per il Covid. Una spesa che metterebbe in difficoltà almeno la metà delle squadre del campionato, tra le quali due rischiano addirittura punti di penalizzazione. Per questo, i presidenti di 19 club su 20 - esclusa la Fiorentina - chiedono di rimandare la data di scadenza e Lotito se n'è fatto portavoce. Lo ha fatto giovedì scorso, in Senato, quando ha interrotto un colloquio tra il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Lotito era piuttosto agitato come rivelato da il Fatto Quotidiano.

RISPOSTA - Dal Governo però scuotono la testa: a respingere la richiesta è il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, convinto che in un momento in cui vengono sacrifici a tutti lo Stato non può coprire una spesa di mezzo miliardo che spetta alle società di calcio, le quali negli anni hanno già avuto abbastanza favori. E' stata inserita una mini-proroga inserita nell'ultima bozza del decreto Aiuti quater, allungando la scadenza al 22 dicembre.

LA 'PROMESSA' - Intanto La Russa si informa sulla sua Inter: "Fammi capire com'è messa?". Lotito gli chiede una mano e lui assicura: "Sì, sì, mi attivo io". Poi, contattato dal Fatto, il presidente del Senato si tira indietro: "Non è il mio ruolo, non me ne occuperò io".