commenta
Siamo giunti ormai alle soste natalizie, con i giocatori impegnati con le rispettive nazionali che sono praticamente rientrati alla base, eccezion fatta dei 3 finalisti Paredes, Rabiot e Di Maria. Il più atteso è indubbiamente il Fideo, dove il popolo juventino spera di rivederlo nella stessa performance con la quale ha disputato la finalissima contro la Francia. E' di questo avviso il suo connazionale ed ex calciatore di Parma e Lazio Nestor Sensini, il quale ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva a IlBiancoNero.com

Innanzitutto che sensazioni hai provato per la vittoria dei Mondiali?

'E' stato incredibile, lo attendevamo da 36 anni. Inizialmente non pensavamo di poter arrivare fino in fondo, ma quando c'è stata l'eliminazione del Brasile qualcosa è cambiato e da li il sogno ha preso forma. L'Argentina stava giocando troppo bene e Mbappè in 7 minuti ha deciso di rovinarci tutto, per fortuna non ci è riuscito. Dibu è stato decisivo e credo che abbia fatto la parata più bella e difficile dei Mondiali. Quando parlavo con amici italiani, molti mi dicevano che non potevamo non fargli il regalo di battere la Francia e questo mi faceva ridere ma ha fatto anche molto piacere, per fortuna è finita bene'. 

Proviamo a sfatare il mito, Messi o Maradona?

'Entrambi hanno raggiunto obiettivi difficili da superare. Intanto posso dire che la cosa più bella è stata averli entrambi nell'Argentina, però anche qui si fa molto questo paragone. Diego aveva consegnato la Coppa del Mondo nell'86 e ora che lo ha fatto anche Leo, il popolo argentino li considera allo stesso modo. Sarà difficile raggiungere i loro numeri, soprattutto quelli di Leo che ha battutto tutti i record. Se dovessi scegliere mi sento in difficoltà'. 

Che impressione ti ha fatto Di Maria?

'Dopo Messi è stato quello più decisivo insieme a Dibu. Si è procurato il rigore, ha segnato il secondo gol e veniva da un periodo in cui non aveva continuità. Fino a quando è stato in campo è risultato il migliore. In Italia è arrivato da poco ma sono sicuro che darà tantissimo alla Juve'. 

Credi che possa restare ancora un altro anno?

'Dipenderà da lui. In Argentina dicono che tornerà al Rosario Central, ma lui ha una carriera ancora da fare e secondo me se la Juve gli propone il rinnovo, lui accetta. Ha ancora almeno due stagioni ad alti livelli, gli serve il tempo per adattarsi, viene dal campionato francese che è totalmente differente da quello italiano. Lo stesso discorso vale per Paredes, gli serve del tempo. Ora gli servirà un mese ad entrambi per togliersi di dosso il Mondiale, è normale che abbiano un calo ma il campionato è ancora lungo e sicuramente lasceranno il segno'. 

Che idea ti sei fatto sull'inchiesta che ha coinvolto la Juve?

'Le cose che sono accadute in passato hanno rafforzato la Juve, ha sempre continuato a vincere. Troveranno sicuramente il modo di non far cadere tutto questo sulla squadra, anche perchè sono in ripresa e ora che sono rientrati in corsa per lo scudetto devono riuscire a restare fuori dalle vicende esterne. Secondo me la Juve inizia a giocare adesso, ovvero con la squadra che aveva in testa Allegri'. 

Si è riparlato di Zidane, pensi sia la soluzione ideale?

'Quando c'è un allenatore non mi piace parlare di chi potrebbe arrivare. Bisogna rispettare Allegri per tutto quello che ha fatto alla Juve. Zidane è uno di quegli allenatori che quando si libera una squadra grande può ambire a quella posizione, è un allenatore appetibile per tante società'. 

Un ricordo su Sinisa?

'Mi è dispiaciuto tantissimo quando l'ho saputo. E' stato un mio compagno alla Lazio ed era una persona eccezionale, era uno che voleva sempre vincere e si arrabbiava spesso in campo. Lo si è visto anche nella vita, è stato sempre un lottatore nato. Mi ricordo che quando ci allenavamo lui faceva sempre 500 addominali al giorno e diceva che gli servivano per calciare bene. Mi è piaciuto il suo modo di affrontare la vita e mi dispiace tantissimo che ci ha lasciati così giovane. Mando le condoglianze a tutta la famiglia'.