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"La Juve deve pensare alla Champions, che quest'anno avrà un nuovo format: anche se la vincono, non si può definire come tale". Tra i fornelli, Marco Materazzi aveva così pensato d'abbrustolire la Juve con il più classico format del 'magari non succede, intanto metto le mani avanti'. In una diretta Instagram con lo chef Davide Oldani, Matrix non se l'era fatta sfuggire: l'aveva proprio preparata. Troppo forte il timore (infondato, dato cos'era la squadra di Sarri) che la Juve potesse cancellare il ricordo del Triplete dieci anni dopo quello nerazzurro. A fine agosto, la 'sua' Inter è in finale di Europa League, la Juve parte dall'amico Pirlo: sotto l'ombrellone, l'interista chiacchierone, starà sfoggiando un sorriso mai così limpido. 

LA DOMANDA - Eppure, la domanda sorge spontanea: se per Materazzi, questa è una 'Champions a metà', valevole fino a un certo punto la stessa gloria che ha provato lui - dalla panchina -, si può dire lo stesso dell'Inter di Antonio Conte? Del resto, la modalità è stata la medesima: cambia la Coppa, decisamente meno importante. E ovviamente i protagonisti, certamente più congeniali all'ex difensore. Applicando la sua teoria, anche un'eventuale vittoria interista varrebbe poco. Anzi, non si potrebbe "definire come tale". Agli amici nerazzurri: non v'arrabbiate, sono le parole utilizzate dal vostro eroe.