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Quando si parla degli esuberi della nuova Juventus targata Andrea Pirlo, dopo i soliti Khedira e Higuain l'elenco prevede diversi nomi tra cui Daniele Rugani. Il 26enne difensore toscano non ha mai convinto appieno, spesso è apparso impaurito quando chiamato in causa, non sorprende se è uno dei principali "candidati" anche dai tifosi bianconeri a dover partire. In queste settimane è stato accostato al Valencia e pare che Paratici lo stia proponendo al Wolverhampton, mentre l'ultima voce è quella sullo scambio con Bellerin dell'Arsenal. Ma pur riconoscendo tutti i suoi limiti, siamo sicuri che in un momento come questo sia così necessario disfarsi di Rugani?

DUE FATTORI - Innanzitutto, partiamo da un assunto tecnico-tattico: se un centrocampo è completo e lavora al meglio, la difesa è più protetta e i difensori più sicuri. E il problema principale di Rugani, che all'Empoli stupì tutti per l'eleganza e la pulizia dei suoi interventi, è proprio la scarsa propensione a convertire le sue qualità nella continuità e nella "cattiveria" necessarie ad alti livelli. Ma suddette qualità, per l'appunto, non può essersele dimenticate all'improvviso. Inoltre, sappiamo che Pirlo potrebbe optare per la linea a 3. Se così fosse, ci sarebbe bisogno di più difensori rispetto agli ultimi due anni.

TIRANDO LE SOMME - Al di là del nodo attaccante, per il dopo Higuain, Paratici in questa sessione deve lavorare (e sta lavorando) soprattutto in mezzo al campo, su un reparto da rinnovare profondamente. Forse al club bianconero conviene lasciare intatta la batteria dei difensori e concentrare il massimo degli sforzi di mercato per confezionare un centrocampo coi fiocchi, anziché perder tempo a provare a cedere un Rugani che, al netto dei suoi limiti, come rincalzo "fa numero" e può trarre giovamento da una mediana che funzionasse a dovere.