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La campagna elettorale per la FIGC e la Serie A si è ufficialmente aperta, inaugurando una stagione politica ricca di tensioni e colpi di scena. Sul fronte della Serie A, Claudio Lotito ha visto sfumare il suo controllo sull’assemblea: otto club hanno espresso voto contrario e dodici si sono astenuti, evitando di supportare la sua posizione.

Questo voto segna una svolta, come affermato da Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, che ha evidenziato l’importanza di un fronte compatto tra le squadre. Nessun voto favorevole a Lotito indica la spaccatura in via Rosellini e ridisegna il panorama politico della Serie A.


Juventus e Inter contro la linea di Lazio e Napoli


Sul fronte opposto troviamo dodici club, tra cui Juventus e Inter, uniti nel desiderio di una gestione più imprenditoriale e meno legata ai giochi di potere. Tuttavia, la coalizione resta più una corrente che una fazione coesa, e la sfida sarà trovare un candidato unitario che rappresenti queste diverse anime. Alcuni club, come Como e Venezia, rappresentano nuove proprietà straniere ancora in fase di adattamento alle dinamiche italiane. Altre società, come Atalanta, Bologna e Roma, sembrano allineate con le posizioni di Juventus e Inter.


Gravina può ricandidarsi


Quanto alla FIGC, il presidente Gabriele Gravinanon ha ancora sciolto le riserve sulla sua ricandidatura, ma con il plebiscito favorevole all’assemblea straordinaria della FIGC (83,3% di voti a favore) si è rafforzata la sua posizione. Il nuovo statuto introduce un’autonomia per la Serie A che questa non ha mai avuto, dando potere di veto su varie questioni che la riguardano esclusivamente, come licenze nazionali, ammissione ai campionati e numero massimo di extracomunitari. Nonostante ciò, alcuni elementi, come i controlli sulle società affidati a un’autorità indipendente, restano fuori dalla giurisdizione della Serie A. Gravina ha spiegato che l’eliminazione della parola “esclusivamente” avrebbe dato un potere eccessivo alla Serie A, svuotando il Consiglio Federale di autorità.

La giornata di dibattito si è conclusa con momenti di tensione, tra frecciate e critiche. Claudio Lotito, che aveva cercato di raccogliere il supporto dei club al mattino, è stato tra gli sconfitti, insieme ad Aurelio De Laurentiis. L’assemblea della Serie A, prevista per il 22 novembre, sarà il prossimo teatro di confronto, dove le forze si ricontatteranno per cercare un punto di equilibrio in un clima politico estremamente frammentato.