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Mario Sconcerti, a Calciomercato.com, ha analizzato la vittoria degli Europei.

MANCINI COME BEARZOT - "Bearzot lo chiamavano il Vecio, eppure nell’82 aveva 54 anni, aveva la stessa età di Mancini. Ma in quell’epoca eri vecchio. Bearzot aveva una squadra di juventini e di interisti, non aveva bisogno di fare gruppo, certo, lo sapeva fare benissimo, ma non ne aveva bisogno. Oggi Mancini non ha un gruppo o una squadra di riferimento, ma ha messo insieme 25-26 superstiti, gli ultimi che c’erano. Quando noi diciamo è stato un grande selezionatore, sbagliamo, perché quelli erano i giocatori e quelli ha scelto, per forza. E’ un gruppo nato spontaneamente, perché non c’erano nemici. Mi spiego: Acerbi non può essere concorrente di Chiellini, perché se sta bene gioca Chiellini, lo sanno tutti. Mancini è stato favorito da un senso della fine del nostro calcio. Il non avere numero e più risultati".

PALLONI D'ORO - "Io credo che i Palloni d'Oro di questa squadra sono stati Bonucci e Chiellini, sono stati loro l'anima, la spina dorsale di questa Nazionale. Oltre a Donnarumma, che è stato certamente decisivo ai rigori, anche se durante le partite non è stato quasi mai impegnato. Poi, se si vuole darlo a Jorginho, bene, ma i Palloni d'Oro dell'Italia sono stati altri".