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Perché accontentarsi? Quella di Maurizio Sarri è venuta fuori come massima di vita, e dunque nel calcio ci sta bene come tanti altri discorsi, atteggiamenti, storie e rapporti. Ma più profondamente, analizzandola con la calma della vittoria, quella posta dal tecnico resta la vera questione di questo momento della Juventus. Forse l'ultimo capo da smacchiare, sicuramente un retaggio dell'era Allegri che MS aveva già intelligentemente annotato sul suo taccuino durante il viaggio da Londra a Torino. 

LA FRASE - Nel post di Juve-Bologna, Sarri ha palesato il suo vero obiettivo da quand'è allenatore della Juventus. E cioè: 'Se ho la possibilità di fare un gol da un minuto all'altro, perché devo gestire la palla?'. E' oggettivamente un attacco trasversale alle prediche del collega livornese, che con la sempre citata calma e la ricerca eterna del risultato, era arrivato a regolare l'intensità della sua Juventus manco avesse una manopola di controllo, tipo vecchie radio da salotto, quelle che pure i nonni hanno messo da parte imbarazzati dal tempo trascorso. E imbarazzato, un minimo, era pure Maurizio quando con sorriso sincero si è rivelato al mondo Juve: 'Io voglio stritorarle, le partite. Non gestirle'. Game, set, match al buon intenditore. Che ha inteso. Eccome.

MENTALITA' - Cambiare tutto per non cambiare nulla. Frase abusata quanto si vuole, però perfetta per descrivere questa progressione mentale della Juventus che Sarri ancora cerca. Gli sprazzi ormai tipici, con gli emiliani, hanno fatto più fatica ad emergere perché il pressing portato dai ragazzi di Mihajlovic ha fatto il proprio dovere. Eppure, tutto si può dire tranne che la Juve abbia fatto passi indietro in fase di costruzione. Anzi: c'è sempre, e sempre c'è stato, un parziale di partita in cui i bianconeri danno la concreta sensazione di avere il pallino (o la manopola, appunto) della partita in mano, salvo però quasi mai affondare il colpo del ko. Vitale se le gambe non girano, necessario in una partita con i postumi della sosta che a un certo punto si fanno maledettamente sentire. Migliorare lì, nella testa, per non soffrire più così tanto: sul taccuino di Sarri, era già sottolineato in rosso.