Quando hanno convissuto, la Juve e Sarri non si sono apprezzati. Dopo la separazione, ancora di meno. L’allenatore non ha fatto mancare il proprio veleno: “Sembrava che il nostro scudetto fosse scontato, poi ho visto che festeggiavano il quarto posto”, una delle frecciate più velenose che Maurizio ha lanciato contro i bianconeri, stupito per gli abbracci visti in tv al termine del campionato di Pirlo. Una partita lunga un anno, Sarri contro Agnelli, resa ancora più nervosa dalla trattativa per svincolare il tecnico dal contratto che la Juve avrebbe dovuto pagare fino al prossimo giugno. Una partita che ha un vincitore chiaro.
Sarri ha vinto la sfida a distanza con Agnelli. Perché mentre lui se ne stava nella sua casa in Toscana, con lo scudetto sul petto e i bonifici della Juve che rafforzavano ogni mese il suo conto corrente, la Juve si sfaldava: un paio di coppe dal significato modesto, considerate le abitudini recenti dei bianconeri, e uno scudetto perso dopo nove titoli consecutivi. Una stagione quasi terribile, insomma, rispetto alle aspettative. Una stagione che all’allenatore defenestrato ha dato una certa soddisfazione: visto che non ero io il male di codesto mondo? Adesso il duello si ripropone, stavolta in campo: Lazio-Juve. Può finire uno, ics o due. Comunque vada, Sarri i suoi tre punti a Agnelli li ha già portati via.
@steagresti