Sarebbe affascinante pensare che sia così, anche se non c'è la certezza che Ciro segua Sarri anche in trasferta. E nemmeno che il tecnico della Juventus patisca la pressione come è stata descritta poc'anzi. Alcune cose, però, sono certe e su questo difficilmente si può essere smentiti. Il passato. Ed il passato ti tradisce, quando è stato troppo bello per essere dimenticato in fretta. Per amore verso il tifo, non tanto per quello della propria squadra, quel rapporto che c'è stato tra lui e la città di Napoli è qualcosa che va applaudito, non preso come scusa per attaccare. Perché a prescindere dal rapporto tra Juventus e Napoli, è il calcio stesso che ringrazia per aver vissuto ancora una volta il romanticismo di un tempo. Altrimenti, sarebbero solo numeri e freddi calcoli.
Gli stessi che, probabilmente, Sarri si ripete da solo, facendo marcia indietro e riportando Ciro a casa. Il sole è ancora lontano dal sorgere, anche a Napoli. Nei due anni che ha lasciato, ha girato l'Europa, ha parlato in inglese per lavoro, si è persino messo la cravatta, alla prima presenza nella sala stampa dell'Allianz Stadium. Il rivoluzionario però, non è sopito del tutto. Anzi, ha solo capito che bisogna cambiare linguaggio, per cambiare le cose là dove conta davvero. Ai piani alti, insomma. E proprio per preservare il piano più alto che occupa in questo momento, domani sera servirà la partita più spensierata possibile. Perché ragioni per perdere l'attenzione, potrebbero essercene anche troppe.