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Tutto diverso rispetto a Napoli, dice Sarri. Che è un'ovvietà, che lo è per una miriade di ragioni. Ma che, analizzando le ultime uscite di questa Juventus, sconfitta nelle ultime due trasferte e venuta fuori di rigore contro la Fiorentina, diventa anche assist per una considerazione forse mai emersa prima: il problema tra la Juve e Sarri non è di natura tattica, ma di assoluta gestione. 

NON E' PRONTO - Come ha raccontato il tecnico a fine gara, quella bianconera è una rosa non costruita per un solo modulo: è un bottino di possibilità che vanno scelte con cura, intuizione, sensazioni. A seconda del momento e dello stato di forma. Ecco, prima penalizzazione al Sarriball: lui poliedrico non è, figuriamoci se camaleontico. Si sta adattando quasi totalmente alla squadra, trasformandosi in una versione passiva e allegriana. Con la sostanziale differenza che subisce oltre il doppio dei gol e totalizza qualche tocco in più. 

LA POLEMICA - Nelle parole immediatamente successive alla sconfitta, Sarri ha piazzato d'orgoglio un colpo di coda. Costruendo una polemica pronta a essere sviscerata: "Non abbiamo coppie nello stesso ruolo, non è una squadra con un progetto tattico unico - dice - ma è una squadra costruita in maniera plurima, in base alla disponibilità dei singoli bisogna avere diverse soluzioni". Tutto vero. E tutto lontano dal suo repertorio di grandi e belle (da vedere) canzoni. Qualche problemino con Paratici? Diciamo anche che Allegri aveva abituato il direttore fin troppo bene: è uno da materie prime, Max. Un sarto che ti costruisce un vestito dal nulla. Sarri dà forma per arrivare alla sostanza: ma se gli scappa la mano, allora recupera a fatica. Preoccupazioni, oltre alle polemiche, in corso alla Continassa.