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La scelta della Juve di puntare su Maurizio Sarri fa discutere i tifosi bianconeri che nel giro di un mese sono passati dal pragmatismo di Max Allegri al "bel gioco" che sulla carta dovrà essere proposto dall'ex tecnico del Napoli. Il vero biglietto da visita di Sarri è questo. Al contrario del suo predecessore, dovrà essere in grado di dare alla Juve un altro tipo di identità. Negli ultimi cinque anni i bianconeri hanno fatto passi da gigante soprattutto in Europa ma la via tracciata da Massimiliano Allegri è stata considerata superata dalla società dopo che tanti tifosi avevano bollato il livornese come incapace di dare alla squadra uno stile dio gioco "moderno", fatto di scambi veloci e pressing alto.

GIOCO VS RISULTATI - Di certo Sarri e Allegri sono agli antipodi: Max predlige un gioco pragmatico, Sarri più spettacolare. In comune hanno l'accoglienza che gli è stata riservata dai tifosi della Juve: entrambi sono stati fortemente criticati per il loro passato e per la loro figura che, agli occhi dei tifosi, non combacia(va) con lo stile Juve. Tra tutti coloro che si stanno lamentando per l'arrivo di Sarri, però, non dovrebbero esserci proprio gli anti-allegriani. Se quello che volevano era il bel gioco, teoricamente, non c'è niente di meglio che vedere Sarri sulla panchina bianconera. A Napoli ha plasmato una squadra a sua immagine e somiglianza facendo giocare un calcio spettacolare ma che alla fine non ha prodotto risultati in termini di trofei vinti. Ora gli stessi che criticavano Allegri per il brutto gioco criticano Sarri perché non è un vincente, come se nella sua carriera avesse mai avuto in mano squadre che puntavano davvero a vincere qualcosa di importante. Quando ha avuto la possiblità (con il Chelsea) l'ha fatto. Ora lui, come Allegri, merita tempo per lavorare e anche per sbagliare. Con la certezza che chi fino a ieri mugugnava per il gioco di Allegri, oggi con Sarri (in attesa che parli il campo) non può avere niente di cui lamentarsi. @lorebetto