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Passano i giorni, trascorrono le ore e Sarri non viene ancora annunciato ufficialmente dalla Juventus FC. Cosa sta succedendo? Non è che, per caso, stiano davvero depistando per poi annunciare un altro allenatore? Ovviamente, sempre quello, il solo che tanti juventini vorrebbero, il Pep. O magari, un nome a sorpresa. Mourinho? Pirlo? Carrera? 

È l’ultima speranza alla quale, in queste ore, si stanno aggrappando gli ancora tanti, tantissimi irriducibili guardiolisti & anti-sarriani del web, molto simili agli ultimi giapponesi di fine seconda guerra mondiale: era tutto finito, ma loro rifiutavano di arrendersi. Così sono tutti costoro, ammaliati e straconvinti dal manipolo di abili incantatori di serpenti che ancora pullulano su social e in alcune trasmissioni sportive tv (non solo locali) da credere ancora al colpo di scena finale. Hanno operato su tutti loro un lavaggio del cervello talmente accurato e profondo da renderli ormai autonomi nei loro deliri. Per fortuna ci sono pure gli altri,quelli rimasti lucidi, e per fortuna sono la maggioranza.
Maurizio Sarri viene tenuto in stand-by semplicemente per una questione di money.  

Parafrasando Mahmood, il Chelsea vuole solo soldi, Sarri stesso vuole soldi, il Derby County – terzo incomodo in tutta questa trattativa – vuole soldi.  Prima di far scattare la luce verde e liberare il proprio attuale allenatore, il Chelsea desidera incassare dalla Juve la somma pattuita per l’indennizzo (3.5 milioni, se non 4), così da rientrare almeno in parte della cifra spesa lo scorso anno per portarlo via a De Laurentiis (8 milioni) e girarla poi al Derby, che a sua volta di milioni ne chiede almeno 3 per lasciar partire un ex Blues, Franky Lampard. 

Sarri stesso, prima di caricare i bagagli sul volo per Torino Caselle, sta trattando con Abramovich il quantum che gli spetterebbe per questi 15 giorni di giugno, e siccome non si parla di poche centinaia di euro qualche giorno in più lo si impiega a fare di conto. Un puzzle di banconote che va quindi completato. Ma poi, che differenza fa annunciare Sarri nel week-end anziché lunedì o martedì, o magari pure mercoledì della prossima settimana, sapendo che, ormai, è tutto fatto? Al Milan sta succedendo la stessa cosa con Giampaolo, il quale, a differenza di Sarri, ha già ottenuto il via libera dalla Sampdoria, eppure non viene ugualmente annunciato, e il Milan non è manco quotato in Borsa. Se ne parla da due settimane, ma pure lui resta in stand-by. Eppure a Milano nessuno si scandalizza o va in fibrillazione. Tempi tecnici.

Guardiola, purtroppo (e lo scrivo con rammarico, perché sarebbe piaciuto tantissimo anche a me) va accantonato in via definitiva. I prestigiatori TV avevano detto che Pep – per svincolarsi - avrebbe fatto leva sulla clausola contrattuale legata alla possibile esclusione del City dalla Champions, dando per scontata una squalifica del Manchester da parte della Uefa che però non è arrivata, e chissà se arriverà. L’avevamo scritto e ripetuto più volte che, causa immediato ricorso dei Citizens al Tas, i tempi si sarebbero dilatati a dismisura e la Juventus non avrebbe potuto permettersi di aspettare Guardiola all’infinito. Tant’è vero che, a fine maggio, ha mollato il colpo. Parole al vento per chi non ci voleva sentire. 

Adesso vedrete che tutti i guru capaci di far credere alla moltitudine di  adepti che Guardiola si sarebbe sganciato dal City, diranno che, in mancanza di un pronunciamento definitivo della Uefa, Andrea Agnelli ha preferito non  imbarcarsi in una battaglia legale col City dall’esito incerto. Vero che il calcio ci ha abituati a cambi repentini di scenari e colpi di scena imprevisti, mi permetto però di escludere la messa in atto di un Piano C da parte della Juventus in caso di mancata chiusura con Sarri, con virata su nomi tipo Pirlo, Carrera o Mihajlovic: dovesse verificarsi un imprevisto del genere, dopo un incontro dopo l’altro con Ramadani e voli continui di Paratici e Nedved a Londra per sbloccare l’empasse con l’ex Napoli, penso assisteremmo ad un terremoto dirigenziale. Non penso infatti che Andrea perdonerebbe una simile figuraccia ai propri diretti collaboratori.  Ma, statene certi, non accadrà.