PROGETTO - Ed è proprio di extra campo che si dedica nella parte centrale del suo discorso. Anche da Torino si sta ingegnando per rilanciare il territorio e fare attività che lascino il segno a casa sua, dove tutto è iniziato: "Stiamo cercando di mettere insieme un gruppo di amici per creare qualcosa - svela -, i modi burocratici li vedremo. Abbiamo 2-3 obiettivi importanti: il primo è quello di valorizzare tutte le associazioni sportive di Figline, non solo quelle di calcio ma tutte quelle sportive che sono aggreganti. Il secondo è di rivedere i figlinesi in piazza perché la piazza è nostra, creare eventi che possono essere culturali per riempire la piazza almeno nelle sere di estate. Il terzo obiettivo è difficile però ci piacerebbe molto rilanciare l’oratorio dei Salesiani". Sarri è sempre stato legatissimo al territorio. Dopo la vittoria del derby sul Toro raccontò la sua emozione per un altro derby vinto, quello tra Sangiovannese e Montevarchi, il più importante della zona valdarnese che all'inizio degli anni 2000 infiammava i due paesini che distano a pochi kilometri da Figline.
IL PADRE - Sarri ha strappato solo applausi, per un pò si è allontanato dalle critiche di queste ore per la sconfitta in Supercoppa e nel corso del suo intervento ha avuto modo anche di condividere un pensiero dolcissimo sul padre Amerigo, presente in sala: "Faccio l’allenatore di calcio ma se in tv c’è una partita e una tappa del tour de France io guardo il tour. Me l’ha insegnato lui e poi mi ha insegnato il valore della vita, senza parlare”. E giù applausi. Sarri a Figline ha ritrovato sw stesso, ha ritrovato il sorriso ed ha messo da parte i pensieri che non lo abbandonano mai e che gli fanno pensare a come rendere la Juve a sua immagine e somiglianza. La settimana libera concessa ai calciatori servirà anche a lui, intanto a casa ha ritrovato il sorriso.
@lorebetto