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A poche ore dalla finale di Supercoppa persa contro la Lazio, Maurizio Sarri ha ritrovato il sorriso a casa sua, a Figline Valdarno, dove si festeggiavano i 100 anni della società che oggi gioca in Eccellenza e si chiama Valdarno. Lui il Figline non l'ha mai allenato, ma ci ha giocato da calciatore ed è cresciuto nel comune toscano. Proprio lui è stato uno dei promotori "nascosti" dell'evento di questa sera. E' stato lui a contattare uno dei presentatori della serata, Marino Bartoletti, mentre alla festa c'erano tanti altri volti noti che hanno giocato nel Figline come Enrico Chiesa o ex allenatori come Leonardo Semplici, oggi tecnico della Spal. Ma tutti gli occhi del teatro Garibaldi erano per Maurizio, detto "I' secco". Qui tutti lo conoscono ancora così. "Ho saputo che sei stato in Arabia ma non ti sei trovato bene", gli dice Bartoletti strappando subito uno dei tanti sorrisi che Sarri ha dispensato durante la serata. Il tecnico bianconero ha parlato di calcio, ma non solo.




PROGETTO - Ed è proprio di extra campo che si dedica nella parte centrale del suo discorso. Anche da Torino si sta ingegnando per rilanciare il territorio e fare attività che lascino il segno a casa sua, dove tutto è iniziato: "Stiamo cercando di mettere insieme un gruppo di amici per creare qualcosa  - svela -, i modi burocratici li vedremo. Abbiamo 2-3 obiettivi importanti: il primo è quello di valorizzare tutte le associazioni sportive di Figline, non solo quelle di calcio ma tutte quelle sportive che sono aggreganti. Il secondo è di rivedere i figlinesi in piazza perché la piazza è nostra, creare eventi che possono essere culturali per riempire la piazza almeno nelle sere di estate. Il terzo obiettivo è difficile però ci piacerebbe molto rilanciare l’oratorio dei Salesiani". Sarri è sempre stato legatissimo al territorio. Dopo la vittoria del derby sul Toro raccontò la sua emozione per un altro derby vinto, quello tra Sangiovannese e Montevarchi, il più importante della zona valdarnese che all'inizio degli anni 2000 infiammava i due paesini che distano a pochi kilometri da Figline.

IL PADRE - Sarri ha strappato solo applausi, per un pò si è allontanato dalle critiche di queste ore per la sconfitta in Supercoppa e nel corso del suo intervento ha avuto modo anche di condividere un pensiero dolcissimo sul padre Amerigo, presente in sala: "Faccio l’allenatore di calcio ma se in tv c’è una partita e una tappa del tour de France io guardo il tour. Me l’ha insegnato lui e poi mi ha insegnato il valore della vita, senza parlare”. E giù applausi. Sarri a Figline ha ritrovato sw stesso, ha ritrovato il sorriso ed ha messo da parte i pensieri che non lo abbandonano mai e che gli fanno pensare a come rendere la Juve a sua immagine e somiglianza. La settimana libera concessa ai calciatori servirà anche a lui, intanto a casa ha ritrovato il sorriso.

@lorebetto