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Due giorni dopo, rieccoci. La Juve riparte dalla Champions: a Torino arriva il Lokomotiv Mosca. A presentare la sfida arrivano Maurizio Sarri e Cristiano Ronaldo. Ecco le parole del fuoriclasse portoghese.

MODO DI GIOCARE - "Penso che la squadra sia migliorata, abbiamo più fiducia in noi stessi. Giochiamo un calcio diverso, più all'attacco, con più precise. Il mio ruolo è lo stesso, forse più libero in effetti, a seconda di come mi sento più a mio agio. Mi sento bene, passo dopo passo siamo nella situazione in cui dovrebbe trovarsi la Juventus. Abbiamo un diverso allenatore, una situazione diversa. Ma abbiamo cambiato per il meglio. Continuiamo a migliorare, c'è del margine e siamo riusciti a migliorare in maniera graduale".

SFIDA - "Il calcio è una sfida, ogni anno. Non solo per me ma anche per la Juve. Vogliamo vincere la Serie A e la Champions? Vogliamo vincere tutto. Penso che la Juve dovrebbe pensare in grande. Le grandi squadre devono pensare in grande. Sappiamo che sarà difficile specialmente il campionato e la Champions. Passo dopo passo tutto è possibile. Non ho niente da dire individualmente, non è quello che conta. La cosa più importante è vincere premi collettivi. Se vinci i premi collettivi, hai più chance di vincere tutto. Questo è quello che siamo, quello è ciò che sono".

PALLONE D'ORO - Chi dovrebbe vincerlo? Non è la cosa più importante, contano solo le vittorie collettive. Ho vinto tre titoli, stiamo bene e stiamo migliorando. L'aspetto individuale non conta. L'importante è vincere di gruppo. Domani è la cosa più importante. Sappiamo che se vinciamo domani siamo qualificati al 50%  quindi la cosa più importante è la partita di domani, fare del nostro meglio e continuare a giocare come abbiamo fatto fin'ora".

SARRI - "Come ho detto prima, abbiamo un nuovo allenatore e nuovi calciatori. Mi piace il modo in cui vuole che la squadra giochi. Se vedete le partite la squadra è più fiduciosa, abbiamo più occasioni, abbiamo un possesso palla maggiore. Era quello che non facevamo bene l'anno scorso. Abbiamo fatto un gran lavoro ma dovevamo migliorare in un questo senso. Quello che è cambiato è il modo in cui ci muoviamo e sono sincero: sono contento, giochiamo con più fiducia. Non segniamo tanto, ma creiamo tanto. Che è importante. Siamo in testa in campionato, stiamo facendo bene in Champions. Abbiamo iniziato due mesi fa, abbiamo tante cose da migliorare. Ma sono felice, così come la squadra".

700 GOL - "E' già il passato, non ci penso più, voglio i prossimi record. Voglio aiutare la squadra che è la cosa più importante. Con le mie prestazioni, assist, gol. I premi individuali non solo la ragione principale: sono belli e sono orgoglioso di segnare 700 gol e dei trofei, ma la cosa più importante è fare il bene della Juve e del Portogallo. I record arrivano in maniera naturale, ma sono soltanto al secondo posto".

FASTIDIO - "Quello che mi fa arrabbiare è quando le persone non dicono la verità, mi ferisce. Nel calcio, non ci sono tante cose dette dalla stampa che mi fanno arrabbiare o mi rendono triste. E' l'industria del calcio, sono in questo mondo da 17  anni, ho giocato in tante squadre, ho giocato tutte le competizioni. So quello che vende. Per me non è la cosa più importante, oltre il calcio ho una vita, una famiglia, dei bambini e una compagna. Per me è la cosa più importante. Nel calcio si può criticare e avere altre opinioni. Questo è il mio lavoro, come parli del mio lavoro per me va bene. Il resto è tutto per i social. Se colpiscono la mia famiglia. Cosa mi rende felice? Vincere le partite, divertirmi, segnare gol, vedere i miei figli contenti di quando segno e che si complimentano con me. E' la mia motivazione, divertire la gente, i tifosi con il mio calcio". 

CON HIGUAIN E DYBALA - "Come hai detto prima, l'età è un numero. Non necessariamente significa che se hai 33, 34, 35, 36 anni sei alla fine della carriera. Lo posso dimostrare con le mie prestazioni, con il modo in cui gioco. Mi sento più lucido, in forma e maturo. Dybala o Higuain? Fantastici giocatori, stessa cosa Bernardeschi o Cuadrado. Abbiamo grandi giocatori nella nostra squadra, tutti fanno il loro lavoro al meglio. Il tecnico fa le decisioni, lui è il campo e sa cos'è meglio per la squadra. Sono entrambi grandi giocatori, esemplari le ultime tre settimane: Dybala ha segnato tre settimane fa, poi entra Gonzalo e segna. Questo vuol dire essere una squadra. Non importa chi gioca, ma chi fa bene". 

FASE DIFENSIVA - "Tanti nella stampa dicono che la squadra gioca diversamente con Cristiano. Anche in campo internazionale. Non sono d'accordo: ci sono diverse opinioni, ognuno le ha, anche gli allenatori. Ma il modo in cui lo dice la gente sembra che io non aiuti la squadra in fase difensiva, non è vero. Se chiedi a Buffon di andare in attacco, non è detto che segni. Ognuno ha il suo ruolo e questo ci rende una grande squadra. Conosco il mio ruolo, lo sa l'allenatore, i miei compagni. La squadra lavora in questo modo. E abbiamo successo perché la squadra lavora come tale. Possiamo vincere cose importanti solo se lavoriamo come squadra. Questo è il punto cruciale. Chi gioca non ha importanza. Siamo insieme e siamo una squadra". 

LA BATTUTA - "Ma nessuno ha chiesto della Lokomotiv?".

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