IN NUMERI - Facciamo che ci intendiamo, in qualche modo: secondo le statistiche di squadra, la Juventus ha realizzato 25 tiri, di cui appena 4 nello specchio. Ora: a parte due miracoli dell'estremo difensore brasiliano (e un tentativo velleitario di Higuain), resta da capire come faccia una squadra da quasi il 90% di passaggi riusciti, 73% di duelli vinti a centrocampo, una quindicina di dribbling al seguito, a produrre così poco rispetto a quanto materialmente creato. Come se, prendendosi la briga di montare i Lego, alla fine venisse solo una solida base e quindi un vago accenno dell'immagine sulla scatola. Banalizzando la verità, vien fuori più tranquillità che ansia da marcatura: Sarri sa bene che è mancata precisione e cattiveria.
CI PENSA CRIS - Lo sa dall'inizio della stagione che questa Juve, con Allegri cinica in maniera da far spavento (agli avversari), sapendo di poter produrre con estrema facilità pericoli offensivi quasi finisce per rilassarsi a un passo dalla rete. Accadeva anche al suo Napoli: spesso, prima di scatenarsi, gli azzurri dovevano sfiorare il brivido del gol più e più volte. Nelle intenzioni del mister, questo è però un neo da ridurre appena possibile. Come? Con la precisione di un laser, e cioè di un cecchino. Ci sarebbe sempre quel sette, per operazioni di questo genere. Quello che è rimasto a Torino, a torto o a ragione. Ha sempre poco senso rivangare nel 'senno di poi', figurarsi quando c'è di mezzo Ronaldo e la maniacale gestione di minuti e risorse mentali. Però Lecce può valere come monito: anche solo portarlo in gruppo avrebbe potuto fare la differenza. Cristiano non ha solo doti tecniche e atletiche fuori dall'ordinario: ti ricorda che nulla è scontato, tutto è da guadagnare.