PUNZECCHIATI - Già, lo scudetto. L'ultima volta, due anni e mezzo fa, la Juventus l'aveva strappato con un mondo sottosopra e con Maurizio Sarri in panchina. Lo stesso che sembra così lontano da Allegri, alle prese con un modo di intendere la vita e il calcio partendo da poli opposti. Max negli anni ha risposto più volte ad alcune uscite infelici di Maurizio: dalla frase sulla conferenza, a quella sugli impegni extra perché la Juve è sempre andata avanti in tutte le competizioni. Ancor prima, nel 2016, un bel "Sarri guardi in casa sua", che ha dato il via a un duello nato sui campi di periferia toscana.
L'ULTIMA VOLTA - Ecco, per trovare l'ultima 'perla' tra i due serve andare giusto al novembre del 2021. Sarri è approdato alla Lazio da pochi mesi, Allegri lo stesso però alla Juve. All'Olimpico vincono in bianconeri, però demeritando. Sarri dice ciò che pensa: "Hanno giocato con un 4-5-1 basso. Avevano 7-8 giocatori sotto la linea. Per la mole di gioco ci è mancato essere più pericolosi. Hanno vinto da Juve. Il rigore per il vantaggio, la fase difensiva bassa, bella, solida, e il contropiede. E’ il modo in cui negli ultimi anni hanno vinto partite e campionati". E Max? "Non è questione di corto muso, Sarrismo, a parte che giocava Juve-Lazio e non giocava Allegri contro Sarri, poi qual è l'allenatore a cui non piace giocare. Poi ci sono anche gli avversari, la forza degli avversari. Il calcio è anche strategia". Domani ne vedremo altre. E di belle.