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Maurizio Sarri contro il suo passato. Di nuovo, certo, ma questa volta in palio c’è un trofeo, la Coppa Italia. Il tecnico della Juve non ha mai vinto nulla in Italia, così la finale di mercoledì contro il Napoli assume un valore ancora più importante. 

Quando sabato l’Inter è stata eliminata probabilmente Sarri non si è dispiaciuto. Un legame con molti dei suoi ex giocatori resta, come testimoniano anche le tanto criticate parole pronunciare al termine della partita persa in campionato al San Paolo. Era il 26 gennaio, in zona mista Sarri commentò così la partita persa dalla Juve: Perdere contro il Napoli non mi dà particolare fastidio. Sono contento per quei ragazzi a cui sono e rimarrò legato per sempre. Se proprio bisogna perdere, meglio che sia contro di loro”. Dichiarazioni che fecero infuriare buona parte dei tifosi bianconeri. Ma ora tutto è cambiato. E mercoledì si può chiudere un cerchio.

Sono passati pochi mesi, è vero, ma mercoledì per Sarri sarà la chiusura di un cerchio. Guarderà negli occhi Dries Mertens, uno dei suoi pupilli, così come Koulibaly e gli altri della ‘vecchia guardia’. Ma stavolta non ci sarà nessuna nostalgia o sentimentalismo. Napoli è un capitolo chiuso. Ora il tecnico è concentrato solo sulla Juve. Sa che vincere il suo primo trofeo ‘italiano’ è troppo importante, anche per rintuzzare le prime polemiche e un po’ di scetticismo che permane in alcuni ambienti juventini. Mercoledì dunque non ci sarà spazio per sguardi d’affetto per nessun giocatore del Napoli. Anzi, forse solo per uno degli azzurri: Arkadiusz Milik. Ma questo è un altro discorso.