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A Calciomercato.com, ecco le parole di Willie Peyote, torinese e torinista. 

MOTTO JUVE - "Ho scelto il Torino e non la Juventus perché per il mio approccio al mondo preferisco gli antieroi, mi piace la squadra proletaria che deve lottare per salvarsi piuttosto che quella in cui 'Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta'. Se sono d'accordo? Decisamente no, mi sembra un principio antisportivo e diseducativo. Mio padre vietava i prodotti Sony? Sì e no. Non ha mai fatto un embargo effettivo, ma spesso ci prendevamo in giro su questa cosa. Però posso dirvi che non ho mai mangiato un budino della Danone".

CON SHADE - "Sono molto amico di Shade e spesso abbiamo visto dei derby insieme. Mamma mia, vicino a un bianconero è sempre difficile. Ricordo che eravamo a bordo campo, io vicino alla panchina del Toro e lui a quella della Juve. Cone l'ho vissuta? Male, malissimo. Anche perché ce l'hanno rubata con un gol di De Ligt che prima aveva fatto un fallo di mano in area non fischiato. Volevo fare invasione di campo, ho faticato a trattenermi. E' stato bello però vedere dal campo le curve piene, fa un grande effetto. Bugo e Michielin? Cristian potrebbe già prendersela perché nella mia canzone cito il Bugo-gate, se ci aggiungiamo anche la rivalità calcistica siamo rovinati. Non li conosco personalmente, ma essendo un altro contesto magari metteremo da parte il tifo".

FEDEZ COME CHIELLINI - "Mi riferivo al falso mito dei giocatori corretti che quando indossano una maglia importante possono fare quello che vogliono. Diciamo che Chiellini e Bonucci non sono proprio l'esempio di correttezza in campo. Se giochi in una squadra forte puoi avere l'atteggiamento che vuoi in campo e nessuno ti dirà mai nulla, se invece ti chiami Glik e giochi nel Torino, basta un intervento scomposto per creare la polemica".