Il dispositivo della sentenza lo potete leggere ovunque sul web. Fondamentale il punto in cui l’arbitro, nel proprio referto, scrive che “al 13° del secondo tempo… a seguito di un confronto e chiarimento tra i giocatori … si consentiva la ripresa del gioco, senza che Juan Jesus avesse espresso alcun dissenso al riguardo”. E poi: le espressioni di Acerbi, seppure “non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso” avevano un contenuto discriminatorio “percepito dal solo calciatore ‘offeso’ (Juan Jesus), senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale”.
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