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Era il 23 luglio 2021: il Manchester United annunciava con grande clamore l'acquisto di Jadon Sancho dal Borussia Dortmund per 85 milioni di euro. L'ala classe 2000, reduce da stagioni strabilianti in Germania, sembrava destinato a diventare una stella del calcio inglese e internazionale. Con 137 presenze, 50 gol e 64 assist in Bundesliga, Sancho sembrava pronto a dominare la scena in Premier League. Tuttavia, la realtà si è rivelata ben diversa.


Cos'è successo a Sancho al Manchester United?


Dopo l'entusiasmo iniziale, le prestazioni di Sancho a Manchester non hanno rispettato le aspettative. In 82 partite con la maglia dei Red Devils, di cui 58 in Premier League, ha segnato solo 12 gol e fornito 6 assist. Numeri decisamente inferiori per un giocatore destinato a diventare una superstar generazionale. Non è mancato il talento, riconosciuto da tutti e dimostrato nelle sue stagioni al Borussia Dortmund. Ma allora, cosa è andato storto?

Sancho avrebbe dovuto essere l'acquisto di punta del Manchester United, ma l'arrivo di Cristiano Ronaldo, appena poche settimane dopo, ha cambiato tutto. La presenza di CR7 ha alterato gli equilibri della squadra guidata da Ole Gunnar Solskjaer. Due i motivi principali: il posizionamento simile in campo e la questione della maglia numero 7. Inizialmente promessa a Sancho, la maglia è rimasta a Cavani, e Ronaldo, per motivi di brand e merchandising, l'ha poi ereditata. Sancho si è ritrovato a indossare il numero 25, vedendo sfumare il sogno di seguire le orme di leggende come Cantona, Best e Beckham. In un attimo, Sancho non era più la priorità.


Con Ten Hag


Con l'addio di Ronaldo e l'arrivo di Erik ten Hag, sembrava esserci una speranza per Sancho. Il tecnico olandese dichiarò: "Con il suo potenziale, c'è molto più margine di miglioramento". Ma la realtà è stata nuovamente ben diversa. Nonostante qualche segnale positivo, Sancho non è mai riuscito a tornare ai livelli di Dortmund. Ten Hag lo escluse completamente dalla rosa, progettando un programma di allenamento individuale per recuperarlo. L'inglese si allenò con la squadra dilettantistica olandese OJC Rosmalen, ma senza successo.

La situazione si deteriorò ulteriormente. Sancho fu bandito dalle strutture della prima squadra e cominciò ad allenarsi con l'Academy. I rapporti con Ten Hag si deteriorarono a tal punto che il giocatore si rifiutò di chiedere scusa pubblicamente. La rottura era ormai insanabile e la cessione inevitabile.