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I sentimenti che hanno portato i suoi occhi a riempirsi di lacrime al momento dell'addio hanno contagiato proprio tutti, anche chi fino all'altro ieri lo bersagliava - pure giustamente - di critiche.Ma Alex Sandro in cuor suo sa che non poteva congedarsi dalla sua gente in modo migliore, se non altro perché non gli è capitato così spesso di segnare un gol con questa maglia, in nove lunghi anni. Il congedo del brasiliano ha avuto un sapore dolceamaro, certamente memorabile per coloro che vi hanno assistito. La "nuova" Juventus nascerà - già da domani - senza di lui. 

Ma anche, con tutta probabilità, senza diversi altri giocatori scesi in campo oggi. Che cosa ne sarà, per esempio, di Adrien Rabiot? Rinnoverà ancora oppure questa volta saluterà davvero? E di Gleison Bremer? La Juventus avrà la forza di trattenerlo? E poi gente come Weston McKennieFilip Kostic, Fabio Miretti, Carlos Alcaraz, Hans Nicolussi Caviglia, Tiago Djalò, persino i due portieri… Wojciech Szczesny, in scadenza tra un anno, ha ceduto il posto in questo quasi malinconico pomeriggio primaverile a Mattia Perin (e poi a Carlo Pinsoglio, paradossalmente l'unico certo di rimanere), mentre assisteva dall'altra parte ai saluti di quello che sembra destinato a essere il suo successore, Michele Di Gregorio. Sì, il destino a volte gioca davvero strani scherzi, disegnando pure sorprendenti passaggi di consegne.

Indizi decisivi non ne sono arrivati dal campo, nemmeno dal giro dei giocatori con la Coppa Italia tra le mani. Ma sicuramente oggi erano molti i bianconeri già consapevoli che il loro prossimo futuro non avrà più tinte bianconere. Forse i giocatori in questione lo hanno capito proprio guardando negli occhi Alex Sandro e sentendo dentro di sé il vero significato di quelle lacrime, con un istinto in grado di andare ben oltre l'empatia. Saranno le dinamiche del mercato a definire destini e a indirizzare storie. Ma la giornata di oggi, all'Allianz Stadium, ha già fatto la sua parte.