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Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan e ct dell'Italia, affida a La Gazzetta dello Sport la sua opinione sulla finale di Coppa Italia vinta dal Napoli sulla Juve: "Il Napoli si aggiudica con merito la Coppa Italia sconfiggendo la favorita Juventus. Ha vinto la formazione con maggiore volontà, modestia e spirito di squadra. La Juventus si è presentata con tutta la propria artiglieria formata da molti solisti e con un gruppo non totalmente motivato. Elementi che non consentono di trasformarsi in squadra collettiva, organica e coesa. I bianconeri sono un ibrido, inseguono un'utopia, Sarri è un grande allenatore, uno stratega che dovrà prendere decisioni forti e fare scelte funzionali alle proprie idee di gioco. Le qualità di Maurizio non si discutono, le sue capacità nel dare uno stile alle proprie squadre sono comprovate. Tutti i suoi team sono andati oltre alle aspettative grazie ad un calcio bello, organizzato e collettivo. Sarri non dovrà tradire la propria cultura e il club che lo ha scelto".

SULLA PARTITA - Sacchi prosegue: "I bianconeri hanno immediatamente preso il comando del gioco, ma con ritmi e velocità blandi. Il possesso è stato lento, lo smarcamento insufficiente e solo individuale. Pochi movimenti senza palla, scarsi attacchi alle spalle della difesa azzurra. Non soddisfacenti neppure le tempistiche. I cambi di velocità individuali affidati a Douglas Costa e Dybala. I tre attaccanti si sono mossi poco e male sia in fase offensiva che difensiva, dove poche volte si collegavano ai compagni. In realtà il Napoli giocava con tutti i giocatori sempre in posizione attiva mentre i bianconeri non erano mai più di 6 o 7. Anche i difensori juventini nei pochi attacchi degli azzurri hanno dimostrato limiti nelle marcature e nell’attenzione. Il pressing è stato saltuario con poca determinazione e ritardi nelle scalate. E pensare che nel primo tempo i bianconeri sono arrivati al tiro solo grazie al pressing. Le azioni sono state poco fluide, così la velocità, il dai e vai, le ripartenze e i cambi di ritmo sono stati quasi nulli".

INSEGNAMENTO - "La sconfitta juventina potrebbe fare bene. È evidente che la Juve può aspirare di superare il turno in Champions ma deve migliorare collettivo, grinta, velocità e ritmi. Solo la collaborazione, la comunicazione e la sinergia miglioreranno il singolo. In Champions si vince se hai un gruppo di fuoriclasse con la giusta ambizione e volontà. Oppure si vince con il collettivo dove tutti i giocatori partecipano alla fase difensiva e offensiva uniti da un filo invisibile che è il gioco. Per avere successo la filosofia del calcio necessita di modestia, entusiasmo e intelligenza e non prevede eccessi di protagonismo, individualismo ed avidità".