SULLA PARTITA - Sacchi prosegue: "I bianconeri hanno immediatamente preso il comando del gioco, ma con ritmi e velocità blandi. Il possesso è stato lento, lo smarcamento insufficiente e solo individuale. Pochi movimenti senza palla, scarsi attacchi alle spalle della difesa azzurra. Non soddisfacenti neppure le tempistiche. I cambi di velocità individuali affidati a Douglas Costa e Dybala. I tre attaccanti si sono mossi poco e male sia in fase offensiva che difensiva, dove poche volte si collegavano ai compagni. In realtà il Napoli giocava con tutti i giocatori sempre in posizione attiva mentre i bianconeri non erano mai più di 6 o 7. Anche i difensori juventini nei pochi attacchi degli azzurri hanno dimostrato limiti nelle marcature e nell’attenzione. Il pressing è stato saltuario con poca determinazione e ritardi nelle scalate. E pensare che nel primo tempo i bianconeri sono arrivati al tiro solo grazie al pressing. Le azioni sono state poco fluide, così la velocità, il dai e vai, le ripartenze e i cambi di ritmo sono stati quasi nulli".
INSEGNAMENTO - "La sconfitta juventina potrebbe fare bene. È evidente che la Juve può aspirare di superare il turno in Champions ma deve migliorare collettivo, grinta, velocità e ritmi. Solo la collaborazione, la comunicazione e la sinergia miglioreranno il singolo. In Champions si vince se hai un gruppo di fuoriclasse con la giusta ambizione e volontà. Oppure si vince con il collettivo dove tutti i giocatori partecipano alla fase difensiva e offensiva uniti da un filo invisibile che è il gioco. Per avere successo la filosofia del calcio necessita di modestia, entusiasmo e intelligenza e non prevede eccessi di protagonismo, individualismo ed avidità".