commenta
Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan, ha parlato alla Gazzetta dello Sport: ​“La differenza tra nerazzurri e rossoneri era enorme, i ragazzi di Inzaghi hanno sbagliato parecchi gol. Il Milan non era coordinato, troppa distanza tra i reparti e poi quel Kessie a marcare Brozovic non mi ha convinto. Se giochi a zona, e il Milan gioca a zona, perché bisogna destinare un giocatore a una marcatura fissa? È finita che Kessie non ha mai toccato il pallone e Brozovic ha fatto quello che ha voluto. Il Milan deve essere un collettivo, sennò non va da nessuna parte. Senza tatticismi, senza scorciatoie, con entusiasmo e pressing”.

INTER ITALIANA - “L’Inter ha fatto come fanno tutte le squadre italiane: una volta in vantaggio, anziché cercare il k.o., si preoccupano di gestire, rallentano il ritmo. Non va bene. Bisogna attaccare e avere coraggio per novanta minuti e più”.

BRAHIM - “Proprio così. Con Diaz il Milan si è messo a posto e Brozovic è stato costretto a correre dietro a un avversario invece di farsi rincorrere da Kessie. Sistemato in mezzo al campo, sulla trequarti, Diaz ha dato fastidio perché riceveva il pallone in una posizione di pericolo. Non capisco il motivo per cui l’Inter ha abbassato così la pressione. Aveva la possibilità di tenere in mano la partita e invece l’ha consegnata all’avversario. A un certo punto, l’Inter ha cercato di sopravvivere, ma questo nel calcio non funziona”.

CLASSIFICA - “Classifica accorciata, ma l’Inter resta la più forte. Adesso dovrà dimostrare maturità: non è semplice assorbire certi colpi. Però le qualità del gruppo di Inzaghi sono superiori a quelle degli altri”.

COSA DICE IL DERBY - “Che in Italia ragioniamo spesso da tattici e non da strateghi. Si sono visti pregi e difetti da entrambe le parti. L’Inter aveva il dovere di spingere e non l’ha fatto. Il Milan, nel primo tempo, si è preoccupato solo di contrastare l’avversario e non di creare. Sono errori che a livello internazionale paghi”.