Non siamo stupiti perché a forza di sparare sul pianista, di additarlo alla pubblica infamia, giocoforza arrivano quelli che accampano diritti. Qualsiasi e i più astrusi, in anticipo, a cadavere (loro sperano) caldo.
Sabatini vorrebbe sfilare gli scudetti alla Juventus di cinque e più anni fa, per colpa delle plusvalenze, stavolta di Marotta non di Paratici e prendersi almeno qualche merito, nei fatti, non a parole. Peccato che si contraddica da solo perché in quel campionato che gli hanno “scippato”, alla Roma lui non c'era più. Se ne era andato (eufemismo) all'inizio della stagione. Comunque, per lui, le plusvalenze di Marotta erano scandalose. Vediamole queste plusvalenze infami: Pogba preso a zero, diventa un protagonista della Juve e della Nazionale francese (giocasse oggi la metà di come giocava allora...) e viene rivenduto a 100 milioni. Vi pare incompatibile? Vidal, comprato a 10,5 milioni (più 2 di bonus) si rivela uno dei centrocampisti più completi d'Europa e non solo: è scandaloso che venga rivenduto a 40 milioni, bonus compresi? Per non parlare di Coman, un altro fenomeno, preso a zero e ceduto a 28 (qui ce la prendiamo con Marotta perché avrebbe dovuto tenerlo).
Immobile, invece, era cresciuto nel settore giovanile della Juve e pare certamente vergognoso averlo venduto a 12 milioni. Insomma, Walter non ne azzecca una, ma non ce la sentiamo di dargli tutta la colpa, perché nel tiro al piccione generalizzato tutti, prima o poi, diventano cacciatori, con la speranza di beccare qualcosa.
E poi Sabatini, secondo la definizione che lui diede di sé, non è forse “un etrusco crepuscolare”. Gli etruschi, si sa, sono un popolo misterioso: capire poco di quel che dice il ds fa dunque parte del personaggio (misterioso). Il crepuscolo, invece, non c'è dubbio che sia la sua stagione. E non da ora.