CONTRO IL GENOA È STATO EFFICACE, MA… - Partiamo dal nucleo della filosofia calcistica di Pirlo. Calcio di dominio, propositivo e di aggressione, con il numero maggiore possibile di giocatori di qualità presenti contemporaneamente sul campo. Principio che ha ribadito più volte, la famosa Juve a cinque stelle, che ieri ha applicato per una frazione di gioco. La Juve ultra-offensiva con quattro attaccanti (un esterno, che sia Chiesa, Kulusevksi o Bernardeschi, si allineava con i centravanti) è stata efficace, ha scalfito la retroguardia del Genoa che ha progressivamente abbassato il suo baricentro, finendo poi per sgretolarsi dopo un tempo di dura resistenza. Dunque contro una squadra chiusa si è rivelata una mossa vincente e letale. Ma se al cospetto della Vecchia Signora si presentasse una formazione aggressiva, applicata al gioco, come può essere l’Atalanta mercoledì sera? E poi, l’equilibrio?
EQUILIBRIO – L’equilibrio è l’ago della bilancia nella mente di Pirlo. Sull’1-1 di una partita da portare a casa, questo può venire meno in favore di una maggiore potenza offensiva. Ma dal primo minuto, con il tridente in campo, come si ottiene? Il rischio di schierare una formazione sbilanciata è alto, soprattutto per l’impostazione che Pirlo sta dando al centrocampo: filtro e rottura sì, ma anche incursioni e spunti offensivi, che potrebbero lasciare la difesa eccessivamente sguarnita. Altra soluzione, richiedere alle tre star un apporto maggiore in fase di ripiego. Ma con Morata riferimento offensivo e Ronaldo sporadicamente dedito a questo compito, l’incarico ricade su Dybala, cosa che lo porterebbe a sacrificarsi troppo e snaturarlo, forse eccessivamente. I grattacapi tattici da risolvere sono diversi, impossibile dire ora se insormontabili, ma il segnale è stato lanciato: il tridente finalmente esiste e Pirlo, sottotraccia, sta lavorando per far coesistere le tre punte di diamante, Ronaldo, Morata e Dybala. Per ora a gara in corso, ma l’idea di presentarlo dall’inizio c’è e stuzzica tutti.