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Dalle parole di Ronaldo, ai fatti della Juve. Serve aspettare, serve farlo ancora. Perché no, sullo status fisico del campione di Madeira non si hanno ancora certezze. Bloccato al minuto 29 nella sfida tra Portogallo e Serbia, CR7 aveva accusato un indurimento al flessore destro: mani sui fianchi, sguardo che non lasciava spazio ad altre interpretazioni. E poi il segnale: chiedeva il cambio, perché il guaio sembrava farsi sotto. 

IL PROGRAMMA - La psicosi ha accompagnato buona parte della serata dei tifosi juventini. Tra prime sentenze, azzardate diagnosi, alla fine Cristiano è rimasto in panchina e con l'animo ha provato a guidare i compagni. Sembrava stesse bene, Ronaldo. Così come aveva confermato anche ai giornalisti, in zona mista, subito dopo la gara. "Conosco bene il mio corpo, una o due settimane poi riparto". Come a dire: tranquilli, per l'Ajax ci sono. Sarà vero? L'ottimismo sarà pure il sale della vita, poi però ci sono gli imprevisti. E questo stop è esemplare in tal senso. Nella giornata di domani, la Juve ha programmato per lui una serie di esami per rilevare l'entità del problema al flessore: tocca capire se si tratti di un'elongazione o di un semplice indurimento muscolare. Dai primi responsi di domani si potrebbe passare poi a un ulteriore test, nella giornata di giovedì. Lo staff medico bianconero vuole chiaramente approfondire: è un periodo importante, decisivo, che si gioca sul filo dei nervi e della forma fisica. Mai come ora, CR7 è l'uomo simbolo di questa squadra e non può assentarsi.