CHE BORDATE - “Penso che la squadra stia facendo meglio, abbiamo più fiducia in noi stessi. Stiamo giocando un calcio diverso, siamo più in attacco. Il mio ruolo è simile, forse ho un po' più di libertà. Abbiamo sistema e tecnico diversi, nuovi giocatori. Abbiamo cambiato per migliorare, siamo contenti”, con queste parole CR7 ha parlato della Juve di oggi. Non può passare inosservato il riferimento a una squadra che ora ha più fiducia nei propri mezzi: l'immagine emblematica della sconfitta interna con l'Ajax resta quella di Ronaldo che fa il segno universalmente riconosciuto della “strizza”. La Juve giocava con la paura e in quella specifica occasione se l'era fatta sotto. Oggi invece i bianconeri hanno più fiducia nei propri mezzi, giocano un calcio diversi, più offensivo. E non solo: la Juve ha cambiato tanto, giocatori e allenatore, con un sistema di gioco diverso. Cambiamenti necessari per rendere la Juve migliore. Non solo diversa, ma migliore. Poi Allegri non viene mai nominato, ma l'equazione è piuttosto semplice. La sua idea di calcio non piaceva, o non piaceva più. Mica poco. Come incoronazione di Sarri. E come bordata ad Allegri.
ANCHE CANCELO – A distanza ci pensa anche Joao Cancelo a mettere il carico sul tavolo. Lui non può essere contento di come sia andata a finire la sua avventura in bianconero, Sarri l'ha appena conosciuto, con Allegri è partito forte e poi si è fermato ricevendo anche più di una bacchettata pubblica. “Io sono venuto qua per imparare, Guardiola è il miglior allenatore in questo momento: ogni volta che sono con lui imparo cose nuove”, così l'esterno portoghese ha parlato. Esaltando Pep, sicuramente. Ma anche facendo intuire come a Torino non abbia imparato niente di particolare, forse. Non che l'atteggiamento di Cancelo sia stato particolarmente apprezzato a ogni livello, in realtà. E mentre sul mercato internazionale Allegri resta in cima alla lista di United e Tottenham, ma anche del Real, nel caso in cui decidessero di cambiare guida, le orecchie del tecnico sei volte campione d'Italia (cinque con la Juve e una col Milan) hanno cominciato a fischiare. Nessuno lo ha nominato, in molti hanno pensato a lui. Effetto delle bordate. Anche indirette.