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Il noto giornalista Romeo Agresti tramite un editoriale sul sito Goal ha parlato della storia tra Massimiliano Allegri e la Juventus. Una storia che pare essere ai titoli di coda. Complici certamente anche i numeri: un successo nelle ultime otto, numeri assolutamente imbarazzanti. Questo il commento di Romeo Agresti: 
 

ALLEGRI-JUVENTUS AI TITOLI DI CODA



La Juventus è entrata nell'ottica di un cambiamento al termine della stagione. Ai saluti Massimiliano Allegri, per permettere cosi di arrivare ad un tecnico con caratteristiche diverse a cui viene chiesto di  sviluppare un nuovo progetto. Per capirci, uno alla Thiago Motta, se non proprio l'allenatore del Bologna. Il problema di questo scenario però sembra essere il timing. Da settimane, infatti, si parla ininterrottamente del futuro senza osservare il presente. Facendo ciò la Juve è finita in un vortice estremamente negativo. Nonostante guardando la classifica i bianconeri sono in linea con gli obiettivi i campanelli d’allarme iniziano a diventare assordanti e angoscianti.
 

 ALLEGRI È L'UNICO PROBLEMA DI QUESTA JUVENTUS?



I tifosi si interrogano: Massimiliano Allegri è l'unico problema di questa Juventus? La risposta è chiaramente no. "La Juve, per tornare a essere Juve vera, al termine di questa stagione dovrà rivisitare più situazioni. Esempi: completare l’area sportiva inserendo qualche figura riconducibile a Giuntoli; rivedere la rosa compatibilmente con i paletti finanziari da rispettare. Insomma, l’attuale organico vale la Champions e ottenere un piazzamento nella top 4-5 non rappresenta assolutamente un miracolo sportivo, ma al tempo stesso esiste un alone di mediocrità che non può passare inosservato" commenta Agresti. 


JUVENTUS, ESONERO IMMEDIATO PER ALLEGRI?


"Personalmente non intravedo all’orizzonte neanche un profilo credibile e spendibile che possa accollarsi un impegno così dispendioso. Ora, pur alle prese con una situazionaccia che va ben oltre il concetto di crisi, ritengo che con il minimo sindacale – e magari qualche botta astrale – l’obiettivo possa essere raggiunto. (...)  E poi, diciamoci la verità, Allegri assomiglia anche a una sorta di parafulmine. Immaginiamoci una Juve che decide di cambiare subito e che non trova la scossa auspicata. Ecco, chi si assumerebbe il rischio di una scelta così impattante in un ambiente ministeriale? Nessuno. Meglio stringere i denti, chiudere con Max e cambiare a bocce ferme".


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