commenta
L'ex arbitro Rocchi, ora designatore della Serie A, ha parlato al Corriere dello Sport: «Non mi piace parlare del singolo episodio. Diciamo che quello rientra fra gli episodi soggettivi, va lasciata l’interpretazione dell’arbitro in campo». 
 
E se avesse fatto rosso, Pairetto, nessuno avrebbe detto nulla, aggiungiamo noi, perché proprio lei insegna che il portiere fuori dall’area diventa sempre colpevole. Andiamo avanti, il fallo su Messias del 2-3 dell’Atalanta come lo classifichiamo? 
«Ci sono casi oggettivi, in cui il VAR deve intervenire. Stop». 
 
Ha creato polemiche anche il rigore su Lautaro non dato contro il Verona o su Dybala in Juve-Empoli. 
«Abbiamo chiesto ai ragazzi di non dare quel tipo di rigore, tenendo una soglia alta. Sono contento, hanno recepito il concetto». 
 
Può un arbitro rifiutare una review?  
«Noi, qui, sentiamo tutto: se lo fa non arbitra più. Non una giornata, non arbitra proprio più. Questi ragazzi hanno grande qualità, vi chiedo di sostenerli, perché sono bravi. Dateci una chance, riporteremo l’Italia in cima all’Europa arbitrale. Ne guadagnerà anche il calcio italiano». 
 
Quale è la linea di intervento dell’arbitro in campo? 
«Ho chiesto di ragionare come se non ci fosse la tecnologia. Non vorrei che si facesse solo affidamento al VAR, questo deve essere un percorso mentale differente». 
 
Avrebbe voglia di tornare in campo? 

«Con il ritorno del pubblico, se possibile, la voglia è triplicata. Sarei tornato in campo anche ieri, la nostalgia è tanta». 
 
L’errore peggiore? 
«Quello di superficialità, quando sottistimano un episodio e non utilizzano tutti gli strumenti che gli abbiamo fornito. Mi arrabbio per l’errore evitabile, non per l’errore in se stesso».