CASO PJANIC - "Giusto anche chiarire, senza fare confusione. Come nella slide che si è vista prima, le situazioni da protocollo vengono registrate, ma non dagli arbitri, ma da Okai, un provider della Lega che mette a disposizione le clip per l'Aia, per la didattica. Tutte queste clip, sono poi di possesso dell'IFAB. Pecoraro ha richiesto tutta la registrazione della partita Inter-Juventus, che è una richiesta che non esiste, perché non viene registrato. L'ammonizione, per quanto il secondo giallo sia stato importante, non rientra nel protocollo, per questo non c'è la registrazione. Nelle situazioni dubbie, il VAR dice 'fermo non ricominciare' e, quando riprende, comunica all'arbitro la regolarità dell'azione. Questa di Pjanic è una situazione che non è dubbia, si legge nei labiali e nella dinamica, perché viene gestita dall'arbitro da solo. Non è stata presa la decisione corretta dall'arbitro, ma questo non c'entra nulla con il VAR e con le registrazioni"
VAR - “Maggior confusione a inizio stagione? Il cambio regolamentare ha influito, a inizio stagione gli errori sono stati diversi, c’era bisogno di capire come interpretare le nuove regole e metabolizzarle, non solo capirle. Due silente check in più a partita sono tantissime, il cambio di regolamento ha messo in difficoltà anche i giocatori, che sono stati più fallosi. Il Var sta intervenendo molto di più. Le correzioni sono state di più, una ogni 2,7 partite”.