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Da più di due mesi, la pandemia coronavirus ha bloccato il mondo del calcio. Non si gioca più, per ora. In attesa di capire quando si potrà tornare in campo, nel futuro più lontano potrebbe esserci un ridimensionamento totale del sistema. Le società continuano a perdere soldi: non arrivano incassi dai botteghini né dai diritti tv, così come dalle sponsorizzazioni e da altri settori. Meglio limitare i danni ora, quindi, prima che sia troppo tardi.

TAGLIO STIPENDI - Da questo punto di vista, la Juventus è sempre stata il top club in Italia: società lungimirante capace di leggere bene le situazioni. Un esempio? L'ultimo: il taglio degli stipendi. Primo caso in Serie A, ha fatto da apripista per altri club (l'ultima, finora, è stato il Cagliari): i giocatori hanno rinunciato a quattro mesi facendo risparmiare 90 milioni di euro alle casse bianconere, una parte dei quali nelle prossime stagioni potrà essere ridistribuita secondo accordi individuali tra il calciatore e la società. Ma è solo il primo passo verso una situazione d'emerenza, che potrebbe prevedere un altro forte egnale.

SALARY CAP - Secondo quanto riportato diversi operatori di mercato, si sta valutando un tetto d'ingaggio per i nuovi acquisti, che dovrebbe corrispondere a circa 9 milioni di euro lordi (tra i 4,5 e i 6 netti se i calciatori rientrano nei parametri degli sgravi previsti dal Decreto Crescita). Un'eventuale decisione che sarebbe una conseguenza del momento attuale, e andrebbe in direzione contraria rispetto alle mosse del club negli ultimi anni: guardando la rosa attuale, tralasciando i 31 milioni netti che guadagna Ronaldo, metà della rosa va oltre quel limite dei 9 milioni.

MERCATO - Questa decisione, inevitabilmente, andrebbe a condizionare un mercato fatto di meno soldi e più scambi e prestiti a lunga scadenza, come ha spiegato lo stesso Fabio Paratici in una recente intervista a Sky. Non sono escluse eccezioni, ma per ora la Juve ragiona sulla possibilità di un salary cap per far fronte al coronavirus. Dopo il taglio stipendi, sarebbe un altro, forte messaggio al calcio italiano.