SULLA NAZIONALE - "Oltre a Nicolò penso anche a Zaniolo, Chiesa, Tonali e gli altri chiamati di recente. Mancini sta lavorando con scrupolo. Sta aprendo un ciclo dopo la mancata qualificazione al Mondiale dell’anno scorso. Ma si deve avere pazienza. Per costruire una nazionale competitiva serve tempo. E, soprattutto, non facciamo accostamenti inutili".
SULLA CORSA SCUDETTO - "I bianconeri hanno continuità, gioco, giocatori di valore internazionali che pensano soltanto a vincere, organizzazione. Con Cristiano Ronaldo hanno chiuso il cerchio. Il Napoli, invece, prendendo Ancelotti, un maestro di calcio, ha fatto la mossa giusta per ridurre le distanze. Ma la rimonta è dura".
SUGLI ITALIANI - "Quagliarella e Immobile unici italiani che hanno segnato più di 10 reti? Non vedo novità, gli stranieri imperano, vengono ingaggiati e trovano quasi sempre le migliori condizioni per esprimersi al meglio. Ma la questione è un’altra. Nei nostri settori giovanili si insegnano tante cose. Ma non come si cerca il gol, il dribbling secco e il tiro, l’attaccare gli spazi senza palla. Formare una punta non è facile. Però si potrebbe ripartire dai più piccoli, con meno sponde e più tiri. Che poi Quagliarella segni ancora e sia il capocannoniere della Serie A è già una risposta: è sempre stato un professionista serio, di grandi qualità, si è allenato bene e continua a fare la differenza".