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Il recente incontro dell’Assemblea degli Azionisti della Juventus, svoltosi all'Allianz Stadium, ha evidenziato la linea del club, sempre più orientato verso una gestione tecnica e pragmatica piuttosto che politica. L’amministratore delegato Maurizio Scanavino ha confermato la priorità del “piano di risanamento,” mirato a riportare la società bianconera su basi finanziarie solide. 

Il bilancio 2023-24 si è chiuso con una perdita di 199 milioni di euro, considerata una tappa necessaria in un anno definito “zero” dopo l'esclusione dalle competizioni europee. L’obiettivo dichiarato è raggiungere un utile entro il 2026-27, anche grazie a misure di contenimento dei costi e incremento dei ricavi.


Il "caso Superlega" e il riassetto strategico


Il club ha scelto di archiviare il progetto Superlega, mantenendo aperte le relazioni diplomatiche con la UEFA, nonostante gli altri due membri storici (Real Madrid e Barcellona) non abbiano ancora risposto alla notifica ufficiale della Juventus di ben 14 mesi fa. Questa scelta si inserisce in una riorganizzazione più ampia delle priorità aziendali: l'assemblea degli azionisti, sotto la guida dell'attuale presidente Gianluca Ferrero, si è concentrata su aspetti tecnici e finanziari, riducendo la tradizionale enfasi sulle tematiche politiche che caratterizzavano gli interventi di Andrea Agnelli.


Il ridimensionamento del bilancio e l’ottimizzazione dei costi


La dirigenza ha avviato un piano di risanamento per migliorare la sostenibilità economica della società. I costi sportivi, come gli stipendi dei giocatori, sono stati ridotti da 255 a 239 milioni di euro, con una significativa diminuzione degli ammortamenti per i cartellini dei calciatori. La campagna estiva ha ulteriormente snellito le spese, privilegiando calciatori con ingaggi inferiori e investimenti a lungo termine. Quest’anno, inoltre, la Juventus ha registrato plusvalenze per 63 milioni di euro, contribuendo ad aumentare i ricavi complessivi e rispettare i limiti di spesa imposti dall’UEFA.


La sfida commerciale e l’incertezza dello sponsor


La Juventus sta affrontando anche la delicata questione del main sponsor, a seguito dell’addio di Jeep, che lascia un vuoto stimato in circa 45 milioni di euro. Scanavino ha dichiarato che sono in corso trattative con alcune importanti società internazionali e che l’obiettivo è chiudere un accordo solido entro la fine della stagione. Tuttavia, in assenza di una soluzione immediata, la Juventus potrebbe valutare l’ipotesi di rinunciare a un contratto-ponte per la stagione 2024-25.


Le prospettive sportive e la nuova era di Thiago Motta


Parallelamente alle strategie economiche, la dirigenza ha tracciato un piano ambizioso per l’area sportiva, affidando a Thiago Motta la guida della squadra per un progetto triennale. La Juventus punta a qualificarsi regolarmente tra le prime quattro della Serie A e a raggiungere gli ottavi di Champions League nelle prossime stagioni. Questa strategia richiede un miglioramento continuo delle prestazioni sportive per mantenere competitività e sostenibilità economica.


Fiducia nel piano di medio-lungo termine


Nonostante la complessità del contesto, la Juventus si mostra fiduciosa nel proprio business plan, che non prevede ulteriori aumenti di capitale oltre quello di 200 milioni di euro effettuato alcuni mesi fa. La dirigenza è convinta che la rotta intrapresa permetterà alla Juventus di stabilizzarsi finanziariamente, con un’attenzione particolare all’ottimizzazione dei costi e alla generazione di nuovi ricavi. Con queste premesse, la società si prepara ad affrontare un’altra stagione con l’obiettivo di contenere ulteriormente le perdite, proseguendo nel percorso verso una crescita sostenibile.