La Juventus ieri ha scoperto le carte della propria situazione nell'assemblea degli azionisti. E ora è più che lecito chiedersi: cosa cambierà con l'aumento di capitale?
Questa la risposta della Gazzetta dello Sport oggi in edicola: "La Juve ha appena licenziato un bilancio da 210 milioni di perdite e ne prevede altrettante nell’esercizio in corso. Solo alla fine del 2021-22 si vedrà un ritorno alla normalità. I bianconeri, proprio perché reduci da una fase espansiva che prevedeva perdite iniziali (e in aggiunta qualche errore di valutazione sul parco giocatori che si è riflettuto sul conto economico), devono ora adottare una disciplina di bilancio. Agnelli ha parlato di un «percorso di credibilità» mettendo al primo posto la sostenibilità finanziaria nel lungo termine e annunciando la novità di un investor day nel 2022 in cui si comunicheranno gli obiettivi strategici a investitori e azionisti. Il nuovo a.d. Maurizio Arrivabene gli ha fatto eco: «Dobbiamo trovare un equilibrio tra l’efficienza dei costi e la competitività sportiva». Il club si focalizzerà più sulla ricerca della marginalità (profitti) che sulla crescita dei ricavi. È un cambio di paradigma. L’incasso dell’aumento di capitale (395 milioni al netto delle spese) servirà prioritariamente a ridurre l’indebitamento finanziario (389 milioni al 30 giugno 2021), a rimborsare debiti e finanziare impegni già assunti o da assumere nei prossimi 12 mesi (fabbisogno stimato in 148 milioni) e infine a fornire munizioni per il piano di sviluppo 2019-24 aggiornato. Ci sarà quindi una quota destinata al rafforzamento della rosa, ma non sarà la fetta più grande, a meno che non venga alimentata da cessioni o risparmi di costi. Occhio, non è una dichiarazione di resa rispetto ai proclami di 2-3 anni ma la presa d’atto che il quadro è cambiato e che il privilegio di poter contare, a differenza di altri club, su un azionista di riferimento liquido va ripagato con senso di responsabilità. Vincere tutto resta l’aspirazione, cambia il modo in cui va coltivata, e cioè impiegando nel modo più efficace possibile le risorse disponibili e compiendo investimenti pure dispendiosi ma che guardino al futuro."