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Lo Stadium di nuovo pieno? No. Lo Stadium di nuovo aperto al pubblico in questa stagione? Sì, ma solo per alcuni settori degli stadi. Una decisione che passerà dall'ok del governo. Il ministro dello sport Spadafora è già stato informato dalla Federazione che questa sarà la prossima battaglia, in cui conterà molto il parere del Cts che nelle scorse settimane ha dettato le regole per la riapertura delle fabbriche, ma anche delle chiese e dei luoghi dove ci sono spettacoli (tra 10 giorni tanto per fare un esempio cancelli aperti a Gardaland). 

IL PIANO - La riflessione su quali settori riaprire e con quali modalità è in corso e le società di Serie A si stanno confrontando sul tema per trovare una linea comune. Anche la Figc, che punta a riempire tra il 10% e il 20% degli stadi, sta studiando il dossier. Come si legge sul Corriere dello Sport, c'è già un'idea sui primi settori che non saranno più deserti: le aree hospitality con posti vip, sky box, ristoranti e lounge bar. Impensabile riaprire subito a tutti gli abbonati: sono troppi e sarebbe complicato imporre per esempio gli ultras di non accalcarsi come succedeva prima. Altrettanto difficile procedere alla vendita on line dei biglietti se si lasciano fuori gli abbonati. 

SUGLI SPALTI - E sul pubblico allo stadio arriva il consiglio del dottor Gianni Nanni, coordinatore dei medici sportivi della Serie A, che ha dichiarato al Corriere dello Sport: "Dimezzare la quarantena? Non spetta a noi decidere, ma al governo, al Cts. È evidente che se le cose continueranno a migliorare si potrà arrivare a un alleggerimento del protocollo. Altrimenti il rischio della sospensione è sempre presente. Con la quarantena così com’è concepita oggi, in caso di positività si isola il contagiato e si mandata in ritiro per quattordici giorni il resto della squadra che non deve avere contatti con il mondo esterno. Giocando ogni tre giorni, saltano 5 partite, matematico. Gravina e Dal Pino hanno svolto un grande lavoro di sensibilizzazione, il calo della curva ha fatto il resto. Noi medici lavoriamo per la tutela della salute della collettività. Riaprono i cinema, i teatri, non vedo perché non si dovrebbe riportare il pubblico negli stadi, naturalmente per gradi, e sarebbe comunque un bel progresso. Disciplinare gli ingressi non sarà così semplice, ma è fattibile".