Contro l'Empoli, ha reagito all'espulsione di Milik scegliendo la prudenza, rinunciando al rischio di perdere piuttosto che cercare attivamente di vincere, accontentandosi di un punto forse trascurabile. A San Siro, ha affrontato l'Inter con l'obiettivo evidente del pareggio, riconoscendo il divario di qualità e evitando di sfidare l'avversario con la necessaria audacia per tentare un'impresa quasi impossibile, o almeno provarci.
Contro l'Udinese, Allegri, solitamente abile nell'interpretare le esigenze della partita, si è confuso in una serie di mosse che hanno solo peggiorato la situazione: dopo l'intervallo ha cambiato modulo, passando al 4-3-3 con un terzino, Cambiaso, schierato come ala; ha rimosso Cambiaso dalla fascia sinistra, dove stava facendo bene; ha tardato a sostituire un Chiesa disastroso; ha accostato a Milik un altro giocatore bravo nel gioco aereo, Cerri, senza però includere il miglior crossatore della squadra, Kostic, e ha rimosso Cambiaso, uno dei migliori in campo. Ha improvvisatodue nuovi moduli, il 4-3-3 e il 4-2-4, che la squadra non ha praticato per un po' di tempo.