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Calciopoli, le verità nascoste e la chiavetta - ormai celebre - di Luciano Moggi. Report analizza le altre verità dello scandalo che ha drasticamente cambiato il calcio italiano. Su IlBianconero.com, una sintesi di quanto mostrato dal programma di Rai3. 

Dopo il 5 maggio 2002, c'è una cena segreta a 4, finora rimasta segreta. Inizia così il servizio di Report, firmato da Daniele Autieri: si parte da quest'incontro rivelato da Paolo Bergamo, ex designatore degli arbitri. 

PAROLE BERGAMO - "Moratti mi chiama dopo quel giorno. Io vorrei fare una cena insieme a lei. Sono andato a casa sua ai primi di luglio, ci mettiamo a sedere io, lui e le nostre mogli. Nemmeno 5 minuti e mi fa: lei mi deve dire perché gli arbitri ce l'ha con l'Inter. Lui sosteneva che noi mandavamo arbitri ostili all'Inter, per farla perdere".

MORATTI A TAVAROLI - "Dopo quei contatti, Ricevo l'incarico da Moratti in persona, noi gli forniamo la Polis, la società di investigazione - Il primo conto è di verificare le parole di Nucini a Facchetti, dichiarazioni per le quali Nucini sosteneva di aver avuto un incontro con Moggi che l'avrebbe voluto condizionare per favorire la Juventus. Moggi smentisce: "Casa mia dista 200 metri, lo incontravo in albergo?". Ancora: "Do un'informativa e viene fatto un esposto a Greco, che è procuratore aggiunto. Dice: 'Mandatelo a Ilda Bocassini e vede lei'. La PM interroga Nucini e la denuncia cade nel vuoto. L'attività investigativa non si interrompe: si va nelle vite di Paolo Bergamo e di alcuni arbitri. 

ANCORA BERGAMO - "Non erano legali queste indagini, hanno dato origine a richieste di risarcimento danni. Sono certo".

LE MANOVRE DA NAPOLI - Da un carabiniere intercettato: "La questione nacque quando il Napoli era in Serie B, il magistrato era sempre in curva. Da lì con le parole di Carraro, che disse del Napoli in B, e se la sono un po' legata...". Il crollo, per i tifosi, è responsabilità del presidente Coni Carraro. Delegati dalla Procura di Napoli, i carabinieri intercettano tutti.

GUIDO ROSSI - Con il nuovo governo, Guido Rossi viene nominato all'interno del Coni: "E' stato suggerito al Coni da qualcuno della maggioranza di centro-sinistra. La politica in quel momento forse cerca di metterci le mani, poi lascia stare". 

LIPPI - "Guido Rossi non mi voleva in Nazionale? La sento da lei la prima volta. Quel momento lì? Ci siamo estraniati da tutto, andavamo a Covericano, lavoravamo, con serietà e voglia, c'era la consapevolezza di star costruendo qualcosa di forte. Non si pensava ad altro".

FUORI PER IL FUOCO AMICO - Moggi fuori dal fuoco amico? Bergamo: "C'era un accordo industriale tra Tronchetti Provera e Luca di Montezemolo. Grande Stevens, Gabetti e gli Elkann. Io ho saputo prima che Moggi e Giraudo li stavano facendo fuori, me l'aveva detto l'onorevole Latorre". 
Latorre: "Gli ho segnalato che stava per finire la prima repubblica del calcio"
Bergamo: "La cordata formata dovevano portare John Elkann a capo del gruppo Fiat, mentre la presenza di Giraudo e Moggi prevedeva che Andrea sarebbe andato a capo. Giraudo ha vissuto come consulente di Umberto. Riuscii dopo tanti tentativi a essere ricevuto dall'avvocato degli Agnelli, Galasso. Mi disse testualmente: Bergamo, io sono tifoso della Juve. In casa Agnelli si è preso in giro dieci milioni di tifosi, facendo apparire cose nelle quali ci sono cose che sappiamo vere. Non se la prenda, non dico altro, è una cosa che nasce nelle nostre teste". 

LIPPI - "Vince l'Inter e pareggiano i conti? Non lo so, non c'ero più nella Juventus. Per questo forse hanno vinto il campionato...".

SULLE SCHEDE - Dal carabiniere: "Moggi viene fermato e mi disse che c'erano queste schede, ma erano in Svizzera. Andammo insieme in Svizzera e questo sotto lì c'erano i numeri, tutti i numeri di telefono". L'ex carabiniere conferma il sistema Moggi e il sequestro effettuato in maniera illegittimo, senza rogatoria. Così possono confermare Moggi come capo dell'associazione a delinquere.