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Le parole di Filippo Ranocchia alla Gazzetta dello Sport:

PABLO MARI' - "Non potevamo crederci, sembrava assurdo che un nostro compagno fosse stato accoltellato mentre stava facendo la spesa con la famiglia. E’ stata una notizia sconvolgente per tutti. Quando abbiamo saputo che non era in pericolo di vita è stato un sollievo enorme, volevamo andare subito a trovarlo, ma la società ci ha detto che era meglio aspettare. Dopo l’intervento: sapevamo che doveva dormire, ma gli abbiamo mandato messaggi nella chat di squadra. Quando si è svegliato e ci ha scritto che il peggio era passato e che non vedeva l’ora di tornare è stato bellissimo. Contro il Bologna giocheremo per Pablo ma anche per Luis Fernando Ruggieri che ha perso la vita in questa aggressione folle. Il nostro pensiero va a lui che non ce l’ha fatta, ai suoi cari e a tutte le persone coinvolte in quella serata di terrore".

LA SCOMPARSA DI NONNO VITTORIO - "Ho passato giorni complicati, è stato l’unico nonno che ho conosciuto e ci sentivamo ogni giorno. Mi ripeteva sempre prima di ogni gara: “Tira, tira, tira!".

PRIMO GOL IN A - "La prestazione è stata anche positiva per certi aspetti perché per alcuni tratti della partita ce la siamo giocata contro i campioni d’Italia. Possiamo trarre spunti positivi per il futuro. E a livello personale è stata una soddisfazione doppia: primo gol in A e gol al Meazza dove ho visto giocare il mio idolo Kakà".

PUNIZIONI - "Sì, mi fermo a calciare dopo ogni seduta. Fin da quando giocavo nel settore giovanile della prima società, la Monte Malbe di Corciano, mi piaceva allenarmi su questo fondamentale. E devo ringraziare Renzo Cenci per tutte le ore spese con me".

DOPO LA JUVE I PRESTITI - "Il livello di intensità e la pressione degli avversari. In B si ha un tempo in più per pensare e fare la giocata, in A quel tempo in più non c’è soprattutto negli ultimi 30 metri. Bisogna sapersi adeguare, specie con la testa. Sono cresciuto molto fisicamente per essere pronto a ogni step di categoria. Mi sono concentrato su questo aspetto anche fuori dal campo inserendo allenamenti extra fin dal settore giovanile e curando l’alimentazione".