Szczesny tra i primi 5 portieri in Europa?
Ramsey: "Non lo so (ride)".
Siete amici o colleghi?
Entrambi: "Ex compagni di squadra (ridono ndr)"
L'anno scorso Szczesny ci disse che alla Juve mancava uno come te... Ci hai parlato prima di scegliere i bianconeri?
Szczesny: "Mai detto (ride)".
Ramsey: "Sì, ci ho parlato un paio di volte, per capire un po' di più sulla città. Ha giocato una piccola parte nel piano".
Com'è Szczesny?
Ramsey: "Ha giocato molto all'Arsenal, poi ha scelto cose più grandi e migliori, venendo qui, vincendo trofei. Ed ora è una parte importante della Juventus e ha quella maglia numero uno è completamente meritata. Speriamo, sarà qui per qualche altro anno".
La Juve e la mia scelta?
Ramsey: “La Juventus è un club enorme, una delle migliori squadre al mondo, quindi quando vengono a chiamarti è difficile per te rifiutare. Ero in una posizione in cui ero in un club da molto tempo e ho immaginato un cambiamento per uscire dalla mia zona di comfort per imparare una nuova lingua, si spera molto lentamente. Ancora una volta per mettermi alla prova in un campionato diverso e in tutte le competizioni di coppa in cui ci troviamo ancora. Siamo una grande squadra e speriamo di poter andare lontano in molte cose e vincere molti trofei e titoli qui".
Interviene Szczesny: “Quando vieni qui hai la sensazione di quanto sia importante vincere. Quando cambi club, arrivi ad un certo punto della tua carriera in cui vuoi solo vincere trofei. È bello far parte di un giovane progetto di speranze per il futuro. Ma abbiamo la stessa età, abbiamo 29 anni e ad un certo punto dici che ti rimangono sei o sette anni della tua carriera e vuoi solo vincere il campionato, lottare per la Champions League e sfidare te stesso. Non va bene solo giocare per la stessa squadra per 10 o 20 anni e non vincere nulla. Hai vinto un po', hai segnato un paio di goal a Wembley".
Ancora Szczesny: “Quando giocavo con la Roma eravamo venuti a Torino in trasferta. Sulla strada per gli spogliatoi ho visto tutte i trofei della Juventus disegnati... E ho pensato ‘cazzo, voglio giocare qui’. Abbiamo perso 1-0 entrambe le volte".
L'idolo?
Ramsey: "E' Graham Kavanagh, un irlandese che ai tempi era il capitano del Cardiff. Volevo diventare come lui".
Il paragone tra il calcio italiano e quello inglese?
Ramsey: "La Premier è diversa dalla Serie A, lì si gioca box to box. In Italia c'è molta più tattica".
Interviene Szczesny: "Come giocare a scacchi, ma più interessante".
Il rugby?
Ramsey: "Ho iniziato con il rugby, ero un mediano di apertura e avevo la maglia numero 10. A 8/9 anni poi ho dovuto fare una scelta".