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Promosso. Nonostante qualche errore. Prevedibile, perché prima di ieri sera Adrien Rabiot aveva fatto solo tre presenze in campionato oltre a 12' in Champions. Ieri sera è partito dal primo minuto mettendo in panchina un giocatore fondamentale per Sarri come Blaise Matuidi. Caratteristiche diverse ma stessa applicazione. Il centrocampista arrivano in estate dal Psg ha messo da parte la fantasia per sacrificarsi anche in fase difensiva.

FIDUCIA - Oltre un'ora in campo e sufficienza guadagnata, importante per dare un messaggio agli altri centrocampisti e - soprattutto - a Maurizio Sarri. Come a dire "io ci sono, puoi fidarti". Qualcosa da migliorare c'è sicuramente, Rabiot deve entrare ancora nella mentalità di Sarri e nei meccanismi della nuova Juve. Normale che sia così per un giocatore arrivato due mesi fa e che finora ha giocato poco e niente.

MERCATO - Sarri però l'aveva detto, voleva rilanciarlo e l'ha fatto. Lo farà ancora. Il giocatore ha bisogno di continuità per potersi esprimere al meglio e dimostrare tutte le sue qualità Ecco perché la Juve non ha intenzione di bocciarlo già a gennaio, magari in uno scambio con Eriksen come vorrebbe il Tottenham. Rabiot lancia messaggi di fiducia alla Juve, Sarri lo inserisce gradualmente.

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