commenta
Nella sua intervista con Sportweek, Veronique Rabiot ha parlato anche dell'importanza per i giovani calciatori di non montarsi la testa raccontando un aneddoto riguardante il figlio, centrocampista della Juve, risalente ai tempi dell'adolescenza: "Una volta mi dissero che un giocatore è come una Formula 1, va regolata al millimetro perché non si inceppi. Ne fui scioccata perché si compara un uomo a un’auto, ma è una metafora pertinente. Come me, Adrien comunque ha la testa sulle spalle e i piedi per terra. Media e tifosi dovrebbero però capire che per arrivare e restare a questi livelli servono tanti sacrifici e lavorare duro. Trovo invece ingiusto che i giocatori non abbiano mai diritto all’errore perché guadagnano tanto. In fondo, quando iniziano sono solo adolescenti che possono commettere errori per crescere. Abbiamo fatto tutti stupidaggini alla loro età. Serve più tolleranza. Ad Adrien, per esempio, hanno fatto pesare per anni qualche ritardo quand’era ragazzo. Non ne fa di lui qualcuno poco professionale, e in ogni caso è sempre stato sanzionato".