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Adrien Rabiot, centrocampista della Juventus, si è raccontato a Tuttosport. QUI la prima parte dell'intervista, tra Inter e rinnovo, di seguito gli altri temi toccati. Ecco le sue parole: "Mi piaceva tanto il Liverpool perché ero un fan di Steven Gerrard che mi faceva sognare e quindi seguivo i Reds. L’altro mio idolo era Zidane. Quando ero più piccolo mi mettevano più alto, come dieci, dietro l’attacco, una sorta di fantasista. Poi mezzala classica, ma mi piace essere un giocatore offensivo, avverto che questa è la mia indole". 
 
CAVALLO PAZZO - «Strano che mi sia stato affibbiato questo soprannome, ma in effetti mi piace molto. Io in realtà sono un ragazzo tranquillo e sereno. Ma sul campo mi trasformo e in effetti mi piace il paragone col cavallo che è un animale che corre libero, robusto ed elegante». 
 
VOGLIA DI VINCERE - «Posso confermare che nel gruppo c’è davvero tanta voglia di vincere, anche perché è lo spirito storico della Juventus. Io ho vinto tanto prima di venire a Torino e giocare nella Juve ma la Juve ha vinto tantissimo anche prima che arrivassi io. Il Dna del club è chiaro, e tutti vogliamo averlo per riuscire poi a trasmetterlo a chi arriverà. Del resto è quello che è successo a me, quando ho cominciato a vestire la maglia della Juventus. E’, vero, stiamo vivendo una stagione complicata per tutte le ragioni che sono note, ma io credo che nonostante questo, noi si sia in grado di vincere l’Europa League e anche la Coppa Italia. Anzi, a dirla tutta, posso anche dire che riuscirci in queste condizioni ci regalerebbe una soddisfazione ancora maggiore». 
 
QUALIFICAZIONE CHAMPIONS - «Senza i 15 punti è sicuro che riusciremmo a centrare la qualificazione per la competizione internazionale più importante. Ma sinceramente, per come stiamo andando in questa seconda parte della stagione, e tenendo conto della forza di questo gruppo, io dico che potremmo qualificarci anche se dovesse restare la penalizzazione. Io ci credo, per me noi adesso siamo secondi perché quello che dice il campo e la squadra ha la forza per mettere pressione a chi è davanti. Se poi dovessimo vincere l’Europa League allora la qualificazione sarebbe automatica come si sa». 
 
EUROPA LEAGUE - «Siamo concentrati su tutti i fronti e chiaramente questo trofeo è qualcosa che proveremo a conquistare.. La squadra favorita no perché ci sono ancora tante buone formazioni forti, ma ci teniamo a realizzare qualcosa di importante. Se guardo indietro a queste ultime settimane e penso alle nostre prestazioni, non posso che essere fiducioso sia per la conquista dell’Europa League sia della Coppa Italia». 
 
MADRE E AGENTE - «Diciamo che dipende dal tipo di rapporto che si ha. Non tutti possono per esempio avere la mamma come proprio agente. Noi abbiamo un rapporto molto stretto anche perché abbiamo avuto problemi famigliari in passato che ci hanno unito ancora di più. Loro sono il mio autentico pilastro. Con mia mamma sappiamo dividere al meglio il nostro rapporto personale da quello invece professionale e sportivo. Non è da tutti». 

ALLEGRI - «Io credo che Allegri abbia davvero tantissime qualità. Secondo me innanzitutto sa gestire molto bene il gruppo e a volte si rivolge ai giocatori come un padre. Ha la qualità di saper parlare al meglio con tutti i componenti della rosa, comprendendone anche le caratteristiche psicologiche. Poi è fantastico per come sa incoraggiare tutto il gruppo. Anche nei momenti di massima difficoltà o pressione, lui sa sempre trovare le parole giuste con il tono giusto. Ci incita a non mollare mai ed è capace a mascherare sempre l’eventuale tensione che può provare».